Restituiti

Ritrovati al Victoria and Albert Museum di Londra due disegni di Quarenghi rubati a Bergamo

Erano della Biblioteca Mai. Sono stati esposti in occasione dell’inaugurazione dell’Atrio Scamozziano in Città Alta

Ritrovati al Victoria and Albert Museum di Londra due disegni di Quarenghi rubati a Bergamo
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Due preziosi disegni del celebre architetto e pittore Giacomo Quarenghi sono stati restituiti alla Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (Tpc) di Monza. La consegna è avvenuta in occasione dell’apertura dell’Atrio Scamozziano, segnando la conclusione di un’indagine avviata nel 2017.

La vicenda ha preso il via durante le celebrazioni per il bicentenario della morte dell’architetto bergamasco, quando la biblioteca ha avviato un lavoro di ricostruzione del corpus quarenghiano, la più ampia collezione al mondo di opere di Quarenghi. Nel corso delle ricerche, i carabinieri del Nucleo Tpc di Monza hanno individuato due disegni in possesso del Royal Institute of British Architects (Riba), conservati nella collezione del Victoria and Albert Museum di Londra.

L'Atrio Scamozziano

I documenti, uno raffigurante un candelabro e l’altro dettagli di colonne architettoniche, riportavano il timbro della biblioteca bergamasca, facendo ipotizzare un’uscita illecita dagli archivi italiani. Dopo le verifiche sull’autenticità dei disegni, la Procura di Bergamo ha avviato le procedure per il rimpatrio, coinvolgendo anche i canali diplomatici.

Determinante è stato il lavoro congiunto del Ministero della Cultura e dei carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma, che hanno fatto leva sulle normative europee e sulle disposizioni internazionali recepite nel Codice dei Beni Culturali italiano. Grazie a questi strumenti, è stato possibile ottenere la restituzione dei due manufatti, avvenuta tramite una spedizione diplomatica curata dai carabinieri.

Dopo anni all’estero, i due disegni tornano finalmente alla Biblioteca Angelo Mai, dove saranno nuovamente accessibili alla comunità e agli studiosi, restituendo alla città di Bergamo un prezioso tassello della sua storia artistica e culturale.

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