Nelle sale

Torna al cinema "Il mio vicino Totoro", piccolo sogno di mezza estate

Il capolavoro di Hayao Miyazaki, che rifiuta le categorie di realtà e fantasia, è visibile sul grande schermo per pochi giorni, fino al 16 agosto

Torna al cinema "Il mio vicino Totoro", piccolo sogno di mezza estate
Pubblicato:

di Fabio Busi

Totoro torna al cinema, dal 10 al 16 agosto. Una favola minuta per bimbi, una storia gigantesca sul senso della vita, sulla natura e sulle divinità che la popolano. Sulla forza dei fanciulli che vi si affidano senza farsi troppe domande.

Ha le cadenze di un piccolo sogno (o incubo) sudato di mezza estate. L'angoscia latente è nei riferimenti autobiografici: la madre di Miyazaki rimase in ospedale per nove anni. C'è un senso di minaccia costante su cui però danza la fantasia, la gioia di vivere e rotolarsi nei prati. La resistenza dei bambini nonostante tutto, che richiama Una tomba per le lucciole di Takahata.

C'è una vita piena di limiti, penosa, che nella visione dei piccoli si ricolora, si riempie di fiducia. Totoro esiste o è solo frutto della loro immaginazione? Non importa. È l'animale divino che salva le due sorelline, sempre un po' sole vista la malattia delle mamma e le assenze-ritardi per lavoro del papà. Che sia una suggestione fanciullesca? Non conta.

Il film rifiuta le categorie di realtà e fantasia. La realtà è una visione sognante, e il sogno è più che mai concreto, se ci aiuta a vivere. La storia viene data per sottrazione, non ne vediamo l'inizio e non sappiamo come finisce. Perché non è quello il punto, il Maestro vuole dirci altro. Ci vuole ricordare che nel boschetto vicino c'è un Totoro pronto ad aiutarci, se sappiamo superare la paura di avvicinarlo. Non parla, ronfa pigramente, fa versi spaventosi. Ma se ci fidiamo di lui, ben presto ci offrirà un pezzetto del suo ombrello in una sera di pioggia. Eccolo che con un fischio fa arrivare il gattobus che ci riporta a casa, ecco che fa crescere le piantine come sequoie. E anche la malattia di mamma fa meno paura.

Un rispetto estremo per la vita, che non può essere messa in discussione. C'è la paura, la casa infestata dai fantasmi, gli spifferi, la mamma lontana. C'è Mei coi lacrimoni. C'è un travaglio che può durare qualche ora o qualche anno. Ma così come la bellezza, anche il valore della vita è nell'indole di chi la vive. Non c'è ombra che possa velare l'entusiasmo di chi riesce a vedere Totoro.

Seguici sui nostri canali