Torna la rassegna "Florilegio organistico" in Val Brembana, prima data a Carona
Domani (7 agosto), alle 21, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. Poi seguiranno altre serate
Pende il via domani, domenica 7 agosto, alle 21 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Carona, l'edizione 2022 del “Florilegio organistico”, rassegna nata nel 2005 e dedicata agli organi storici dell’ Alta Valle Brembana. «Tutto è nato - spiega Fabrizio Moretti, da sempre anima della rassegna - con l’obiettivo di ottimizzare in bella continuità di intenti i lavori di restauro che, a partire dalla fine degli anni ’80, grazie all’attenzione di parroci e comunità, avevano interessato alcuni organi dell’Alta Valle Brembana. Stiamo parlando del nuovo organo “Persico” della Parrocchiale di Ornica (1989), del "Adeodato Bossi” 1840 di Cusio (1992), del “Giuseppe Serassi” 1803 di Roncobello (1994), del ” Serassi “1797 di Averara (1999), del "Adeodato Bossi” 1858 di S. Brigida (2001) e del “Taramelli-Perolini” 1789 di Isola di Fondra (2004). Tutti eccellenti manufatti che, proprio per questo, oltre ad accompagnare primariamente in degno modo il canto alle S. Messe, avrebbero meritato, “una tantum”, una vetrina concertistica».
La rassegna ha raggiunto livelli di eccellenza per qualità e quantità delle proposte ed ha visto nascere il gruppo L’Organo Positivo. «Sono arrivati - aggiunge Moretti - ulteriori restauri, sempre affidati alle mani esperte delle botteghe organarie degli amici Alessandro Piccinelli, Giorgio Persico e Pietro Corna : il “Angelo Bossi" 1858 della Parrocchiale di Valleve nel 2005, il “Bossi-Foglia” di Moio de' Calvi (inizio ‘800) nel 2006, il “Bossi" 1800 di Cassiglio (con il registro di “campanelli”), il “Angelo Piccinelli” 1955 di Branzi nel 2016, il “Parietti” 1800 di Mezzoldo nel 2017 e il "Angelo Bossi" 1881 di Trabuchello nel 2019. In piena pandemia, è poi giunto il recupero del “Balbiani Vegezzi Bossi” 1934, collocato nella Parrocchiale di Valtorta, e la manutenzione straordinaria, lo scorso anno, al “Massaglia-Ondei" 1774/1925 di Carona, portando così a tredici il numero degli strumenti a tutt’ oggi restaurati».
Proprio da qui partirà la rassegna 2022, con il concerto proposto dal Coro Polifonici Gogis Alta Val Brembana, diretto da Fabrizio Vanoncini e da Fabio Nava.
«Spesso - continua Moretti -, nel seguire le complesse operazioni di restauro degli organi, abbiamo avvertito la ricchezza materiale e simbolica di un vasto patrimonio musicale ereditato, con la possibilità di veder rivivere negli organi e in musica la fede dei nostri padri. L'organo è una macchina che dietro le sue canne di facciata nasconde un mondo meraviglioso, il quale, proprio per la sua complessità, richiede cura e attenzioni. I concerti annuali sono diventati anche motivo di manutenzione, affinchè, partendo dall’ abbassarsi del tasto, tutta la serie di “rimandi” del comando fossero sempre pronti a tradurre in tempo reale le intenzioni dell’ esecutore».
Il “Florilegio organistico” compirà quest’anno diciassette anni, avendo sempre cercato di coinvolgere organisti e giovani studenti di casa nostra. Negli anni sono stati proposti cento concerti, con circa centocinquanta “attori” coinvolti (solisti, duo, terzetti, quartetti, cori). La rassegna continuerà a Piazzatorre, Cassiglio e Averara (rispettivamente il 19, 20 e 21 agosto), per concludersi poi a Olmo al Brembo il 9 settembre. I concerti si tengono alle 21 preceduti, alle 20.15, da una visita guidata agli strumenti.