Antonio Cifrondi

Torre Boldone, ecco le due grandi pale restaurate da Fondazione Creberg

Dal 2007 ad oggi sono 115 le opere "salvate" grazie al progetto "Grandi Restauri". Presentazione il 31, visibili dal 1° al 18 novembre

Torre Boldone, ecco le due grandi pale restaurate da Fondazione Creberg
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Nel suo storico progetto “Grandi Restauri”, attivo dal 2007, Fondazione Creberg si è particolarmente impegnata per consentire il recupero di molte opere d’arte. Dal 2007 a oggi sono 115 tra dipinti, pale d'altare, predelle, polittici, opere per la devozione privata appartenenti a chiese della Diocesi e a Musei del territorio (per un totale di 154 dipinti, considerando le singole opere componenti i polittici). Tra le ultime, due grandi pale restaurate di Antonio Cifrondi a Torre Boldone, che verranno presentate giovedì 31 ottobre.

«In quest’occasione - Angelo Piazzoli, presidente di Fondazione Creberg - siamo molto lieti di essere nuovamente accanto alla parrocchia di San Martino Vescovo di Torre Boldone dopo il restauro, lo scorso anno, della preziosa e imponente pala di Filippo Comerio raffigurante “La Vergine Maria con i Santi Martino di Tours e Margherita”. In questo caso lo sforzo è stato doppio in quanto siamo intervenuti su due opere monumentali, molto ampie e impegnative, collocate nel tamburo, alla base della cupola, le quali, prima degli interventi di salvaguardia e di ripristino, presentavano ampi segnali di deterioramento».

Mons. Alessandro Locatelli, parroco di Torre Boldone, sottolinea la valenza del restauro che non si limita al versante della salvaguardia del bene, connotandosi con un forte significato culturale e pastorale: «Per tutti noi che vediamo queste pale d’altare vi è la possibilità che nasca uno sguardo nuovo sulla chiesa. Sono lì rimesse a nuovo grazie alla generosa disponibilità della Fondazione Credito Bergamasco e alla competente opera del restauratore Gianbattista Marco Fumagalli».

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San Pietro liberato dal carcere, prima e dopo il restauro

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San Pietro liberato dal carcere (finale)

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Angelo che annuncia ai pastori la nascita del Salvatore, prima e dopo il restauro

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Annuncio ai pastori (finale)

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Il restauratore Marco Fumagalli al lavoro

Chi è Antonio Cifrondi

Antonio Cifrondi, nato a Clusone nel 1656, spese la sua vita artistica fra terra bergamasca e terra bresciana anche se il suo apprendistato si colloca a Bologna forse come allievo di Marcantonio Franceschini nella seconda metà degli anni Settanta del Seicento. Nella chiesa di San Martino a Torre Boldone, Antonio Cifrondi lascia un ciclo di quattro importanti tele, due ispirate ad episodi dell’Antico Testamento (Giona e la balena, Sansone e il leone) e altre due - oggetto del restauro - con episodi del Nuovo Testamento.

Si tratta dell'Angelo che annuncia ai pastori la nascita del Salvatore (olio su tela, cm 300 x 300) e di San Pietro liberato dal carcere (sempre olio su tela, cm 300 x 300). La collocazione attuale - che vede quelle relative all’Antico Testamento nel transetto destro e le altre nel tamburo della cupola centrale della chiesa - non è originale in quanto l’attuale chiesa parrocchiale di San Martino venne costruita solo nel 1739, nove anni dopo la morte di Cifrondi.

Le tele dovrebbero risalire all’ultimo periodo bergamasco del pittore, prima del suo trasferimento a Brescia (dove morì), intorno al 1715-1720. Lo studioso Dal Poggetto ha riconosciuto similitudini stilistiche e compositive con le opere della Parrocchiale di Gavarno Vescovado (Scanzorosciate) appartenenti anch’esse alla tarda attività del pittore.

Quando vedere le opere restaurate

Il lungo e delicato intervento di restauro è stato eseguito da Marco Fumagalli - con la Direzione di Angelo Loda, funzionario della Soprintendenza di Bergamo - in stretta correlazione con il Parroco Mons. Locatelli.

La parrocchia di Torre Boldone ha programmato un importante evento di approfondimento sulle opere e sui lavori di restauro, in un incontro a ingresso libero programmato presso la Chiesa Parrocchiale per la sera di giovedì 31 ottobre 2024 (ore 20.45) con accompagnamento musicale a cura del “Duo Podera Mezzanotti” (Michela Podera, al flauto, e Raffaele Mezzanotti, chitarra); in tale occasione le tele potranno essere ammirate dai presenti in anteprima.

Successivamente i dipinti restaurati saranno visibili dal 1° al 18 novembre - periodo molto caro alla locale Comunità dedicato alle celebrazioni del Patrono San Martino - negli orari di apertura della chiesa per essere poi ricollocati nella Cupola entro la fine del mese di novembre.

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