Vittorio Sgarbi a Treviglio si mette a scegliere i quadri per il museo: «Mi raccomando, fatelo bello»
Dal San Girolamo a Longaretti: le opere della Basilica di San Martino che hanno colpito il critico nella sua visita a sorpresa
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 18 marzo, il critico d'arte Vittorio Sgarbi ha fatto una visita a sorpresa a Treviglio. Una visita improvvisata, mentre viaggiava sulla Brebemi, e che lo ha portato a osservare in torno estasiato il Polittico di San Martino. Ma non soltanto.
Come racconta PrimaTreviglio, Sgarbi ha passato in rassegna tutte le opere d'arte esposte nella navata, nell'abside e nelle cappelle laterali della principale chiesa cittadina, discutendo con il parroco monsignor Norberto Donghi su quali e come valorizzarle all'interno del futuro polo museale dedicato al capolavoro di Bernardo Zenale e Bernardino Butinone.
Dal presepe cinquecentesco del Maino, passando per una "Decollazione" esposta accanto al coro, fino al San Girolamo e all'arte contemporanea di Trento Longaretti («È morto a cento anni... eravamo amici»), che ha realizzato una delle vetrate alle spalle dell'altare maggiore. Sgarbi ha visitato l'intera chiesa parrocchiale, raccomandandosi su quali opere esporre e quali restaurare (se ci saranno fondi).
Non è mancata la tradizionale verve polemica: «Dovete fare un bel museo, perché è un posto talmente magico... Ma bisogna essere attenti: sono stato prima a Ciriè, dove c'è una sala piena di stucchi e l'architetto ha messo delle cose storte, a terra... No, bisogna essere misurati, sobri...». E ancora: «Chiamatemi, quando lo allestirete».