Al via la grande rassegna in GAMeC

Abbiamo osato dare i voti ai nove capolavori di Raffaello

Abbiamo osato dare i voti ai nove capolavori di Raffaello
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Non è cosa da ogni giorno poter godere di otto opere dipinte più una che è sempre a Bergamo, più qualche disegno di uno dei maestri più celebri di ogni tempo: Raffaello. La mostra dell’Accademia Carrara (27 gennaio-6 maggio), anche solo per questi numeri si annuncia come un appuntamento da non perdere, che mette Bergamo al passo con le grandi capitali della cultura. Non è cosa neanche troppo ammodo l’idea di dare i voti alle opere che i visitatori potranno vedere: ma abbiamo osato dare a Raffaello una pagella, quadro per quadro. Ovviamente non troverete insufficienze...

 

Nicola da Tolentino, Il miracolo dei due impiccati
(Pisa, Museo Nazionale di Palazzo Reale)

La tavoletta era parte della predella del Polittico Baronci, realizzato per una chiesa di Città di Castello. Siamo di fronte ad una delle prime opere di Raffaello, poco più che quindicenne. Lavorò a questo polittico insieme ad aiuti della bottega del papà Giovanni Santi, che a quel tempo però era già morto. In mostra è presente insieme ad un disegno che è un bellissimo studio per la pala e ad altre due predelle che invece sono attribuire a collaboratori. La storia narrata è quella di due fratelli, Maurizio e Vanne, accusati ingiustamente per un omicidio che non avevano commesso, e che vennero salvati da san Nicola, grazie all’intervento di un frate chiamato a sostenere i loro corpi e ad impedirne la mort e. Voto: 8, per il già magnifico pae sagg io

 

Croce processionale
(Milano, Museo Poldi Pezzoli)

È un piccolo prezioso oggetto, vagamente arcaico, in cui si riconosce la mano del giovane Raffaello in particolare nel modo in cui è dipinto il corpo così vero di Cristo crocifisso. Una pittura che è già densa di dolcezza, come impareremo a conoscere nel Raffaello maturo. Dipinto con accuratezza anche sul retro. Voto 7,5

 

Madonna Diotallevi
(Berlino, Staatliche Museen)

È la prima delle Madonne che renderanno unico e celebre Raffaello. Qui la sua mano non è ancora sciolta come negli anni che verranno, ma il gioco delicato di sguardi e di mani rimandano già a quel sentimento gentile e sublime inconfondibile nei capolavori di Raffaello. È bellissima l’intensità dell’azzurro del cielo, che rimanda ad un’idea di paradiso in terra. Voto: 8+

 

San Michele
(Parigi, Louvre)

Tanto è piccola tanto è straordinariamente ricca questa tavoletta. È un capolavoro che racconta un episodio narrato dall’Apocalisse: si vede l’arcangelo Michele che colpisce il demonio rappresentato nelle forme di un drago, il quale a sua volta contrattacca cercando di catturare la gamba di Michele tra le proprie spire. Siamo al momento clou della sfida, come si vede dal manto blu che si solleva per via del colpo che sta per essere scoccato. Sullo sfondo un magnifico paesaggio, turbolento, come si addice alla drammaticità della scena e della posta in gioco. Del resto...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 5 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 1 febbraio. In versione digitale, qui.

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