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Il film da vedere nel weekend Deadpool, politicamente scorretto

Il film da vedere nel weekend Deadpool, politicamente scorretto
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Regia: Tim Miller.
Cast: Ryan ReynoldsMorena BaccarinEd SkreinT.J. MillerGina CaranoBrianna Hildebrand, Rachel Sheen, Andre Tricoteux, Jed Rees, Taylor Hickson, Leslie Uggams, Ben Wilkinson.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

C’è stato un tempo in cui i supereroi dei fumetti spopolavano fra gli adolescenti di tutto il mondo, non senza motivo. Avevano storie edificanti, una chiara distinzione fra bene e male che poteva servire ai giovani lettori per capire cosa è giusto e cosa no. Uno scopo educativo che si fondeva perfettamente con la componente d’azione perché i ragazzi non si annoiassero troppo. Prendiamo in considerazione Superman: è il perfetto esempio dell’uomo americano modello. Intelligente, affascinante, coraggioso e giusto, così è stato il veicolo perfetto per inculcare a stuoli di piccoli americani in erba il mito della patria contro la minaccia dell’invasione. Certo, la recente proliferazione incontrollata del cinema dei supereroi ha contribuito a mettere in discussione questo modello dominante portando dosi massicce di ironia e innovazione formale e contenutistica nel ritratto di questi superuomini. Ma mai e poi mai negli anni Cinquanta ci si sarebbe potuti aspettare che un giorno un film come quello di Deadpool avrebbe tenuto in attesa masse di fan da tutto il mondo.

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Parliamoci chiaro, questo lungometraggio diretto da Tim Miller ha avuto una copertura mediatica e pubblicitaria assolutamente spaventosa: da mesi si parla del film e la campagna di marketing della produzione ha saputo catalizzare in maniera intelligente l’attesa degli spettatori. Spiegarsi il motivo di questo desiderio non è difficile se si considera con un minimo di attenzione di che tipo di personaggio si sta parlando. Deadpool (al secolo Wade Wilson) è eroe non per vocazione ma per errore, potremmo dire. Sottoposto a uno strano esperimento per guarire da un tumore che lo sta per uccidere, decide di vestire i panni del buono pur corrodendone dall’interno i valori fondanti.

Wilson è un mercenario senza etica e l’unica persona che per lui valga qualcosa è una prostituta. Basterebbe questo a capire quanto il character di Deadpool sia profondamente antitetico rispetto alla visione classica dell’eroe onnipotente. È indubbio che la caratteristica più importante di questo personaggio (di cui abbiamo avuto un assaggio meno riuscito nel lungometraggio dedicato a Wolverine) sia il suo umorismo nero e mordace, che non risparmia niente e nessuno. Deadpool è da sempre stato caratterizzato come un eroe fondamentalmente autoironico e sempre pronto a freddare gli avversari prima con la parola che con le armi.

 

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Siamo distanti anni luce dall’integrità morale di Clark Kent e compagni, in un film assolutamente funzionale sotto il profilo dell’intrattenimento e della fedeltà al modello di base. Certo, da un titolo come questo non ci si aspetta che sia un capolavoro ed in effetti il film di Miller straborda di battute politicamente scorrette riferite al sesso e agli altri domini scomodi dell’umorismo e della vita. Lo stesso Capitan America (portato recentemente su schermo e di cui si attende con ansia il lungometraggio Civil War) era un eroe d’altri tempi, per quanto aggiornato ad una sensibilità più contemporanea.

Per fortuna almeno stavolta sembra che la critica e il pubblico abbiano evitato di appuntarsi sull’ormai sorpassata questione della volgarità. Deadpool non è un film edificante e non si è mai presentato come tale; va considerato per quello che è. Il fatto di essere di fronte a un buon film di intrattenimento dovrebbe bastare allo spettatore medio, soprattutto considerando che il film per qualità e gusto è superiore a molti prodotti visti ultimamente anche all’interno del filone supereroico.

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