Auditorium di Piazza Libertà, ore 21

"Il sale della terra", un film ispirato alla splendida fotografia di Salgado

"Il sale della terra", un film ispirato alla splendida fotografia di Salgado
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All'Auditorium di Piazza Libertà. Lunedì 26 e Martedì 27, ore 21.
Intero: 7 € •• Ridotto: 6 € •• Soci Lab 80: 5 € •• Carnet da 5 ingressi riservato.

 

Wim Wenders è stato uno dei più rivoluzionari registi del cinema tedesco delle scorse generazioni. Da tempo la sua produzione ha però abbandonato la dimensione narrativa che accompagnava alcune delle sue grandi realizzazioni (Fino alla fine del mondo ne è un chiaro esempio), per ricercare il puro godimento dell’immagine e far rimanere a bocca aperta lo spettatore con la semplice ed essenziale bellezza dei suoi paesaggi. Con Il sale della Terra il regista approfondisce questa tematica, realizzando un film di notevole impatto visivo, costruito tutto per la qualità della sua (ottima) fotografia. Lasciatosi ispirare dal talento visionario del fotografo brasiliano Sebastiao Salgado, Wenders è riuscito (insieme al figlio di Salgado, Juliano Ribeiro) ad allestire un documentario affascinante e per nulla polveroso, come il genere rischia spesso di essere per chi non ne sia un appassionato estimatore.

Abbandonando del tutto la pretesa di dover raccontare una storia per fare un film, Il sale della Terra mostra e dice molto, anche senza narrare. L’alternanza fra la vita di Salgado e le sue riflessioni sul senso della fotografia ci restituiscono l’immagine di un mondo che sta per scomparire e lotta tenacemente per strapparsi al suo infelice destino. In più punti le atmosfere ricordano quelle di Malick (The Tree of Life in particolare), ma abbandonano i toni filosofici spesso di difficile comprensione per regalare sensazioni più immediate (e non per questo meno importanti). Un cinema essenziale, dunque, ridotto al minimo, che quasi si fa da parte per lasciare che la vicenda umana e artistica di Salgado emerga in tutta la sua potenza. Un film che, pur appartenendo a un genere che si è soliti considerare intellettuale (oltre che poco divertente), saprà certamente emozionare tutti gli spettatori per la grande umanità che riesce ad emanare.

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Chi è Sebastiao Salgado. Di un anno più giovane di Wenders, è una delle voci più interessanti della fotografia contemporanea. Pur approdando tardi al linguaggio artistico, il fotografo riesce a sviluppare subito uno stile particolarissimo e personale, che mette in primo piano la sua appartenenza sudamericana. Con macchine leggere e facilmente trasportabili, Salgado ha scattato in bianco e nero delle opere di forte impatto emotivo che, con una lucidità del tutto fuori dal comune, sono riuscite a mostrare senza facili semplificazioni temi di primo piano come la vita nei Paesi in via di sviluppo.

Chi è Wim Wenders. Classe 1945, ha cambiato le sorti del cinema tedesco. Artista dagli interessi più vari, Wenders si è cimentato in diversi linguaggi artistici e professioni prima di approdare, ancora in giovane età, alla macchina da presa. Vincitore di un numero elevatissimo di premi, dopo il suo trasferimento negli Stati Uniti ha contribuito a svecchiarne il cinema e a proporre nuove rotte, moderne e intelligenti. Fra i suoi più grandi successi va senza dubbio ricordato Alice nella città (1963), viaggio di un giornalista disilluso entro la Germania del dopoguerra. Ne Il Cielo sopra Berlino (1987), il regista torna a raccontare il suo paese all’indomani della sconfitta, componendo una delle storie d’amore più struggenti e meravigliose della storia del cinema. Documentarista di grande sensibilità, fra i suoi lavori più recenti una menzione necessaria va a Pina (2011), lavoro girato in 3D come omaggio alla coreografa Pina Bausch e alla sua compagnia di teatrodanza.

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