Addizionali locali alle stelle, spesa al palo. Cisl: «Serve una cabina di regia per l'emergenza»
Il sindacalista Gatti: «Difficoltà delle famiglie, lavoro e denatalità richiedono interventi»

Addizionali locali alle stelle: è il grido d'allarme lanciato da Cisl. La forbice della spesa sulle tasse locali registra, infatti, incrementi generalizzati che in alcuni casi passano da imposte di pochi euro a più di cento euro pro-capite annui. Come illustra il sindacato, nel 2020 ogni contribuente bergamasco ha pagato 124 euro per l'addizionale comunale e 287 per quella regionale.
Nel 2012 queste imposte pesavano rispettivamente 83 e 272 euro, mentre nel 2018 per 11 e 297. La crescita complessiva in provincia di Bergamo, al 2000 al 2020, ammonta a +117,24 per cento.
«Le ben note emergenze sociali, legate a povertà e disuguaglianze, oggi si sommano alla sostenibilità della spesa sociale rapportata al caro energia, che ultimamente ha visto letteralmente esplodere i costi di tutti i servizi sociali che si riflettono sulla capacità di spesa complessiva degli enti locali», spiega Mario Gatti, segretario della Cisl Bergamo. Che aggiunge:
«Occorre rendere prioritario il tema della sostenibilità economica sgravando gli enti locali e le famiglie della responsabilità di sopportarne gli oneri che necessariamente devono essere ripresi e regolati, in modo strutturato e di sistema, all'interno delle politiche nazionali e regionali. In tal senso la CISL si sta facendo carico tramite i propri organismi regionali e nazionali perché i corrispettivi livelli amministrativi governativi riprendano il problema della sostenibilità economica nei bilanci centralizzati».
La preoccupazione del sindacato si raffronta nelle condizioni dei bilanci comunali sulla spesa sociale, con la previsione di una crescita esponenziale dei bisogni dettata da diversi fattori: tra questi le misure di contenimento del Covid, lo squilibrio demografico, la congiuntura internazionale in corso.
«Il quadro che traspare – prosegue il sindacalista – prefigura una condizione generalizzata di estrema difficoltà, con la crescita esponenziale dei bisogni di cura e di assistenza accompagnata dall'impossibilità a sostenerne i costi. Nel frattempo occorrerà avviare nella nostra provincia dialoghi e collaborazioni che sappiano affrontare l'emergenza in atto».