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Adesso che c'è pure EasyJet, l'aeroporto di Orio al Serio ha tutto da guadagnare

Lo scalo ospita tutti e tre i primi vettori per passeggeri in Italia. E l'uscita di scena di Alitalia ha liberato rotte interne su cui Ryanair, Wizzair e l'ultima arrivata si butteranno a capofitto

Adesso che c'è pure EasyJet, l'aeroporto di Orio al Serio ha tutto da guadagnare
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di Andrea Rossetti

L’atterraggio di EasyJet all’aeroporto di Orio non poteva avvenire in un momento migliore. Un atterraggio soft per ora, composto sostanzialmente da un’unica tratta che collega Bergamo a Olbia, ma teso a crescere nei prossimi mesi, soprattutto in inverno, quando la compagnia aerea inglese aprirà anche i voli per Amsterdam, Parigi e Gatwick (Londra). Al momento, però, non c’è fretta: il mercato aereo è ancora alle prese con la pandemia e quest’estate ad andare forte saranno soprattutto i voli nazionali.

Tempismo perfetto

Il dato di fatto è che, da questo momento, lo scalo orobico si trova in casa le tre prime compagnie aeree in Italia per numero di passeggeri, dato che Alitalia non c’è più e la newco Ita, nonostante l’accordo tra Governo italiano e Unione europea, non è ancora pronta a decollare. Tradotto: nonostante il momento di crisi per il settore, s’è aperta un’enorme opportunità, ovvero occupare quelle tratte che erano monopolizzate (o quasi) da Alitalia. Un mercato quantomai proficuo, che Ryanair, EasyJet e Wizzair non vogliono certo lasciarsi sfuggire. In particolare in un’estate in cui saranno soprattutto le tratte interne a “volare”.

Nessuna guerra dei cieli

Fatte queste premesse, pensare all’avvio di una nuova guerra dei cieli tra le tre compagnie, e in particolare tra Ryanair e EasyJet, ovvero le regine delle volgarmente dette low cost, sarebbe sbagliato. La compagnia irlandese e la londinese, nonostante un passato con qualche attrito, ormai da tempo hanno imparato a convivere. Le loro strategie di mercato - soprattutto quelle dettate da Ryanair - si sono rivelate vincenti su tutta la linea. Negli anni hanno conquistato sempre più quote di mercato, arrivando a detenere una posizione dominante nel Vecchio Continente. Una volta erano le low cost, oggi sono la normalità, anche in termini di prezzi dei biglietti medi (o quasi). Un esempio? Lufthansa, pochi giorni fa, ha annunciato che non servirà più pasti gratuiti sui propri voli. Chi vorrà mangiare, dovrà pagare. Sembra una piccola cosa, ma è in realtà l’ennesima presa di coscienza di un cambiamento ormai già quasi totalmente avvenuto.

Orio diventa un modello

Venerdì 28 maggio, in occasione del primo volo di EasyJet allo scalo bergamasco, il presidente di Sacbo Giovanni Sanga ha detto: «Non penso ci saranno problemi con Ryanair». E ha ragione, come dimostra l’esperienza di Malpensa, base italiana di EasyJet e dove ormai Ryanair è presente con sette macchine, che non sono affatto poche. Qui a Bergamo, dove è presente anche Wizzair, compagnia che negli ultimi tempi s’è conquistata sempre più spazi nei cieli italiani con uno stile particolarmente arrembante, si verrà a creare un equilibrio invidiabile tra le tre compagnie, che potrebbe essere premonitore anche del futuro risiko aereo nazionale. Ryanair, ovviamente, mantiene una posizione dominante; EasyJet andrà a coprire quelle destinazioni da sempre ricercate ma un po’ più “comode” grazie alla presenza in aeroporti europei particolarmente importanti, completando così l’offerta dello scalo; Wizzair manterrà il suo dominio sulle tratte dell’Est Europa (in particolare la Romania), motivo per cui anni fa scelse proprio Orio come suo primo aeroporto italiano. (...)

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