Nuova legge

Affitti brevi turistici, in Lombardia una casa su cinque non è in regola. Ma Bergamo è virtuosa

L'ultimo decreto dispone l'adozione del Codice identificativo nazionale, la presenza di dispositivi di sicurezza e la Scia in Comune

Affitti brevi turistici, in Lombardia una casa su cinque non è in regola. Ma Bergamo è virtuosa
Pubblicato:

Nonostante il decreto che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del Cin (Codice identificativo nazionale) ed essere in regola per le disposizioni di legge, in Lombardia una struttura su cinque, ovvero il venti per cento, è ancora fuorilegge.

Il dato, aggiornato ad oggi (martedì 14 gennaio), arriva dal Ministero del Turismo, anche se Bergamo, dove inoltre si è registrata una crescita notevole, in questo frangente è un'eccezione, in quanto dimezza la percentuale e risulta essere, insieme a Cremona, la provincia più virtuosa nella nostra regione.

Il dato della Bergamasca

Oltre al Codice identificativo nazionale, i proprietari degli appartamenti destinati ad affitti brevi turistici devono provvedere a specifici dispositivi di sicurezza, oltre alla presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione certificato di inizio attività (Scia), sulla base del decreto in vigore da due settimane. Secondo i dati del Ministero del Turismo, in Lombardia, delle 60.456 strutture registrate 49.508 strutture (82 per cento) sono regolari, mentre il 18 per cento non ha ancora richiesto il codice identificativo.

«Nel dettaglio - osserva l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner, colosso della consulenza legale e amministrativa presente in cinquanta Paesi nel mondo tra cui l’Italia - a Bergamo e provincia, su 3.753 strutture registrate, i Cin concessi sono 3.318, ovvero l'88,5 per cento degli host sono regolarizzati. Dato che, peraltro, è ben superiore alla media nazionale».

Il confronto con le altre province

Milano è, col 21 per cento di strutture ancora fuorilegge (quindi 79 per cento quelle in regola), cui andrebbero poi sommate quelle completamente abusive, per le quali non esiste che una generica stima, la provincia più attardata in Lombardia. Lodi, con un 74,5 per cento, presenta un'altra delle situazioni più preoccupanti.

Nella classifica regionale, invece, Bergamo e Cremona con l’88,5 per cento di strutture registrate sono le province più diligenti, seguite da Brescia all’86 per cento, Varese e Monza-Brianza all’85 per cento, Pavia e Mantova e Sondrio all’83,5 per cento circa di strutture regolarizzate, poi Lecco all’83 per cento e Como all’80 per cento.

Accertamenti e multe

Accertamenti sono in corso, come raccontano le cronache locali, in tutta Italia, con controlli che toccano grandi città così come piccoli borghi. Per quanti saranno accertati irregolari scattano ora le sanzioni.

«Per un immobile privo del Cin, possono arrivare a ottomila euro - spiega l’avvocato Sposato -, mentre la mancata esposizione è sanzionata con una pena pecuniaria che va da cinquecento a cinquemila euro. L’assenza di estintori e rilevatori obbligatori è sanzionata con una multa che può arrivare fino a seimila euro, ma attenzione - ammonisce l’avvocato -, per violazione accertata. L’insussistenza dei requisiti di sicurezza obbligatori è poi sanzionata secondo le disposizioni regionali o statali».

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali