Cambiano le leggi

Airbnb e simili: a Bergamo sono quasi 1.100, ma tanti i dubbi sulle nuove norme

Tante richieste da chi guadagna dagli affitti brevi a Confesercenti: nel 2023 oltre trecento nuove attività sono fiorite nel capoluogo

Airbnb e simili: a Bergamo sono quasi 1.100, ma tanti i dubbi sulle nuove norme
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Crescono le richieste di chiarimento per le nuove regole nel settore degli affitti brevi turistici: un tema molto seguito nella nostra provincia, se si tiene conto che a Bergamo le strutture che rientrano in questa categoria sono quasi 1.100, di cui poco meno di un terzo comparse nell'ultimo anno.

I nuovi obblighi di legge

Nel solo capoluogo, le strutture extra-alberghiere classificate come case vacanza, foresteria o locanda sono infatti 1.098, di cui 308 aperte nel 2023 come effetto dell’anno della Capitale della Cultura. «In questi giorni riceviamo richieste crescenti di assistenza in merito alle nuove norme, per le quali si prevede a breve pubblicazione in Gazzetta ufficiale e che richiedono, a tutti coloro che vogliono dedicare un alloggio all’affitto breve turistico, di adeguarsi a una serie di normative» ha commentato Stefania Giossi, responsabile dei Servizi per le imprese di Confesercenti Bergamo, già protagonista di un convegno sul tema organizzato a Treviglio lo scorso marzo.

Dopo l’aumento dell’aliquota fiscale della cedolare secca, contenuta nella Legge di bilancio, passata dal 21 per cento al 26 per cento a partire dalla seconda unità immobiliare, è attesa in Gazzetta ufficiale la pubblicazione dei nuovi obblighi. Sono quelli relativi al Codice identificativo nazionale (Cin), della Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e della sicurezza degli impianti per tutte le strutture extra-alberghiere. «La direzione presa pare essere quella di una sempre maggiore professionalizzazione della categoria» ha proseguito Giossi.

Numeri importanti

Nello specifico, le nuove norme imporranno appunto a tutte le strutture ricettive extra-alberghiere l’attribuzione del Cin, ma anche la richiesta allo Sportello unico delle attività produttive (Suap) della Scia, con la relativa certificazione di sicurezza degli impianti. «In Lombardia era già prevista l’assegnazione del Codice identificativo regionale (Cir) per le strutture - ha spiegato la responsabile, - Siamo in attesa dei dettagli sulla procedura telematica di richiesta dal nuovo codice nazionale».

Meno chiaro, al momento, è stabilire cosa comporteranno gli altri obblighi previsti dall’art. 13-ter relativi alla sicurezza degli impianti, che potrebbero obbligare i gestori di case vacanze a dotare gli alloggi di dispositivi di rilevazione di gas combustibili, così come del monossido di carbonio, o regolamentare la presenza di dispositivi antincendio.

Commenti
Utente

Riterrei opportuno, oltre che alla stretta. che ausipico derivi dalla nuova normativa anche divieti. Non è gradevole sentire qualcuno che cerca di scassinare la propria porta da sconosciuti che vagano per un condominio senza che il titolare dell’appartamento “affitti breve” si limiti a consegnare le chiavi. La riparazione è costata €1000,00. L’attività molto probabilmente viene svolta “in nero”.

Vincenzo

Nei condomini lo smembramento di appartamenti, per ricavarne un numero imprecisato di B&B, che nulla hanno a che spartire con l'originaria funzione, hanno messo a repentaglio la serenità dei condomini. Ci si auspica che maggiori controlli, possano frenare una situazione che sebbene nata coi migliori auspici, dev'essere normata non solo fiscalmente ma anche sotto altri profili.

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