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Amazon di Cividate e Casirate, aumenta il salario dei dipendenti

In busta paga i lavoratori troveranno 1.200 euro netti in più all’anno

Amazon di Cividate e Casirate, aumenta il salario dei dipendenti
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Nell’arco di dodici mesi i lavoratori Amazon riceveranno 1.200 euro netti in più in busta paga: lo hanno annunciato oggi (giovedì 13 ottobre) i sindacati, illustrando l’accordo raggiunto ieri con la società e che riguarderà, a partire da questo mese, sia i dipendenti diretti che il personale al lavoro in somministrazione.

A firmare l’intesa con i rappresentanti di Amazon Logistica e Amazon Transport sono state le sigle Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, insieme a quelle del mondo interinale Nidil-Cgil, Uiltemp, Felsa-Cisl. In provincia di Bergamo a beneficiarne saranno circa 2.500 lavoratori, 1.800 a Cividate e 700 a Casirate.

L’accordo prevede che dal primo ottobre la retribuzione base verrà incrementata del 2 per cento (in aggiunta agli aumenti già comunicati unilateralmente dall’azienda nell’ottobre 2021). Nel mese di novembre, poi, sarà erogata una somma di 500 euro attraverso buoni acquisto che dovranno essere acquisiti entro la fine dell’anno tramite una piattaforma di welfare aziendale, temporaneamente attivata per questa specifica occasione. Infine, da gennaio 2023 l’importo del singolo ticket, ora di 5 euro, raggiungerà i 7 euro al giorno.

«Abbiamo calcolato che, grazie a questo accordo, un magazziniere riceverà complessivamente nei prossimi 12 mesi 1.200 euro netti in più – ha dichiarato Pierluigi Costelli della Cgil di Bergamo -. Oltre all’incremento percentuale della retribuzione e all’aumento del ticket mensa, abbiamo utilizzato tutti gli strumenti che la recente normativa sul welfare aziendale (Aiuti Ter) mette a disposizione, riuscendo a inserire nell’intesa 500 euro di benefit di buoni spesa e carburante e di contributi che potranno essere utilizzati per le bollette».

«Con la trattativa sindacale siamo dunque riusciti a ottenere un incremento netto ben maggiore rispetto a quello che unilateralmente l’azienda aveva deciso lo scorso anno. Siamo il primo Paese al mondo in cui Amazon si è seduta al tavolo con il sindacato per definire i trattamenti economici dei lavoratori con un accordo firmato».

I contenuti dell’intesa, come precisato da Paola Redondi, segretaria generale provinciale del settore della Cgil, sono validi con le medesime modalità anche per i lavoratori in somministrazione. In questo momento tra l’altro, in particolare a Cividate, i dipendenti delle agenzie sono in  numero maggiore rispetto a quelli diretti. «Buone notizie arrivano anche per coloro che sono stati assunti con un contratto di poche ore – ha aggiunto -. Per loro il contributo viene riparametrato sulle ore effettivamente lavorate (cioè oltre l’orario minimo garantito dalla specifica tipologia di contratto)».

L'intesa raggiunta soddisfa anche Fit e Felsa Cisl, «perché migliora aspetti diversi della contrattazione connessi al welfare e alla retribuzione dei lavoratori», spiega Guido Fratta, responsabile provinciale per la categoria dei lavoratori atipici. «Oltretutto - continua Fratta -, nel pieno rispetto del principio di parità di trattamento non pone distinzione alcuna tra lavoratori stabili e il comparto dei lavoratori somministrati che rappresentiamo. Si tratta perciò di un buon risultato benché siamo consapevoli che la strada da fare è ancora lunga. Sui siti di Casirate e Cividate, come nelle altre unità logistiche, l'obiettivo resta per noi quello della riduzione del turn over e della precarietà attraverso la creazione di percorso condivisi di stabilizzazione».

«L’intesa raggiunta è un obiettivo importante e non scontato, che garantisce aumenti salariali in un momento di fortissima difficoltà. Possiamo dire con soddisfazione di aver percorso un lungo cammino», ha invece commentato Pasquale Salvatore, segretario generale Fit Cisl di Bergamo.

Al tavolo delle trattative a livello nazionale si è ribadita l’esigenza di stabilizzare il più possibile il personale in somministrazione, dato che i rappresentanti dei lavoratori avevano più volte stigmatizzato l’alto livello di precariato mantenuto dall’azienda.

«Consideriamo molto rilevante avere raggiunto questa intesa – hanno concluso - soprattutto alla luce del fatto che quando Amazon si era affacciata nella nostra provincia aveva mantenuto a lungo un atteggiamento di chiusura nei nostri confronti».

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