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Assegno unico per i figli: domande da gennaio 2022, partenza a marzo

La decisione per permettere alle famiglie di richiedere il reddito Isee, ancora da determinare l'esatto importo per le varie fasce

Assegno unico per i figli: domande da gennaio 2022, partenza a marzo
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Il Governo ha varato il provvedimento per l'assegno unico per i figli: le domande si potranno fare a a partire dal 1° gennaio 2022, mentre la misura partirà effettivamente dal mese di marzo. La scelta di erogare il sostegno più avanti nel tempo è determinata dalla volontà di permettere agli interessati di richiedere per tempo il proprio reddito Isee, documento necessario da allegare alla domanda, la quale dovrà essere presentata direttamente ai Caf oppure sul sito dell'Inps.

Nell'attuale misura ponte inoltre la soglia minima e massima Isee sono fissate tra i 7mila e i 50mila euro, al di sotto o al di sopra delle quali spetterà l'importo massimo o minimo, mentre le soglie per la misura definitiva sono ancora da determinare.

Su circa 19 miliardi di euro, sarà di 400 milioni di euro il valore totale stimato per questo provvedimento nella Bergamasca, rivolto a circa 245mila nuclei familiari con figli a carico fino ai 21 anni e un ammontare medio di 1.650 euro all'anno. Una cifra, quest'ultima, ancora in forse poiché dipenderà dalle risorse risparmiate dalla misura ponte attualmente in vigore, per cui sono stati stanziati 6 miliardi, che scadrà appunto all'inizio di marzo: sulla base di quanto disponibile, saranno determinati gli assegni per ogni figlio sulla base delle fasce di reddito.

Tuttavia si stimano dai 50 euro mensili a figlio per le famiglie a reddito più elevato, fino ad arrivare ai 175-180 euro per gli Isee più bassi. Eventuali maggiorazioni saranno considerate a partire dal terzo figlio e nel caso a lavorare siano entrambi i genitori (ciò per incentivare l'occupazione femminile), mentre in caso di figli disabili a carico si avrà diritto all'assegno anche nel caso abbiano superato il limite d'età stabilito dalla legge.

Nell'attesa dell'arrivo di quest'opzione, però, è stato già delineato il rischio di code agli sportelli e l'aumento esponenziale delle domande a Caf e professionisti, così come all'Inps, con la probabilità di ingolfare la macchina amministrativa e rallentare l'elargizione degli assegni.

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