I dati dell'Osservatorio Confindustria Bergamo-Agenzie per il Lavoro

Cresce la domanda di lavoro in Bergamasca: +50% di richieste da parte delle aziende

L'aumento si riferisce al secondo semestre del 2021 ed è parametrato allo stesso periodo dell'anno precedente. Alla crescita della domanda si accompagna però la difficoltà nel reperire i profili tecnici

Cresce la domanda di lavoro in Bergamasca: +50% di richieste da parte delle aziende
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Nuovo balzo in avanti della domanda di lavoro nella nostra provincia: le richieste delle aziende, secondo i dati raccolti nel secondo trimestre dell’anno dall’Osservatorio Confindustria Bergamo-Agenzie per il Lavoro, sono cresciute del 50 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020. «È vero che il confronto avviene con i mesi di pieno lockdown a causa della pandemia – sottolinea un comunicato -, ma la progressione è comunque molto significativa».

L’aumento della domanda è sostenuto da tutti i gruppi professionali, ma la parte del leone spetta al personale non qualificato, con richieste in crescita del 112 per cento, seguiti dagli operai specializzati che segnano un +92 per cento. Rispetto al primo trimestre del 2021 c’è poi un aumento medio delle richieste pari al 35 per cento, che conferma e rinforza il positivo trend di quest’anno.

Le figure professionali ricercate

Nella graduatoria delle figure più ricercate dalle imprese si confermano ai primi posti i profili tipici del secondario, in primo luogo i conduttori di impianti, dagli operatori di robot industriali agli addetti alle macchine di assemblaggio, ma anche personale non qualificato impiegato nella manifattura.

Nel dettaglio, i conduttori di impianti coprono il 33,1 per cento delle richieste, cui si aggiunge il 22,4 per cento di domande di personale non qualificato, il 13,8 per cento di operai specializzati, il 13,7 per cento di addetti commerciali, l’11,4 per cento di tecnici e il 5,5 per cento di impiegati esecutivi.

Alla crescita della domanda si accompagna però la difficoltà nel reperire molti profili, soprattutto se caratterizzati da competenze tecniche. Rispetto ai trimestri precedenti le criticità abbracciano un numero superiore di categorie: scarseggiano gli operai specializzati, in particolare montatori, manutentori, installatori di attrezzature elettroniche, fonditori e saldatori e addetti specializzati nei servizi di pulizia. Criticità vengono segnalate anche per i tecnici informatici, quelli di produzione e, in misura lievemente minore, per chi lavora in campo ingegneristico e nella distribuzione commerciale. Fra i conduttori di impianti, non si trovano invece gli addetti ai macchinari per la lavorazione della gomma. Problemi simili, nell’ambito degli impiegati esecutivi, si pongono per la ricerca degli addetti alla logistica e di impiegati contabili.

«L’analisi conferma anche nell’ambito della somministrazione il divario fra la domanda e l’offerta che sta sempre più caratterizzando la nostra provincia – commenta Paolo Piantoni, direttore generale di Confindustria Bergamo -. In particolare la difficile reperibilità di personale tecnico, ma anche di figure non specializzate, che rischia di limitare lo slancio della ripresa post-pandemia nelle aziende manifatturiere. È un tema di grande evidenza che ci vede fortemente impegnati con progetti e proposte a supporto delle imprese e del territorio».

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