Bergamo è al 45° posto nella classifica delle città più care d'Italia a luglio
Il mese scorso l'inflazione, a confronto con lo stesso periodo del 2023, era all'1 per cento, il rincaro annuo per una famiglia di 279 euro
Bergamo al 45° posto nella classifica delle città più care d'Italia: a dirlo è l'analisi dell'Unione nazionale consumatori, che l'ha elaborata sulla base dei dati resi noti oggi (venerdì 9 agosto) dall'Istat sull'inflazione del mese scorso.
L'inflazione annua di luglio (differenza percentuale tra il mese scorso e lo stesso periodo del 2023) nel capoluogo orobico è stata pari al +1 per cento, con un rincaro annuo medio per una famiglia pari a 279 euro. Nella graduatoria delle città capoluogo di provincia lombarde, ci troviamo al quinto posto, dopo Lecco (+1,6 per cento, +420 euro), Como (+1,5 per cento, +419 euro), Milano (+1,4 per cento, +400 euro) e Mantova (+1,2 per cento, + 315 euro).
Le città più care
L'associazione ha stilato una top ten dei centri urbani più costosi in termini di aumento del costo della vita, comprendendo oltre ai capoluoghi di regione ed ai comuni con più di 150mila abitanti anche gli altri insediamenti monitorati dall'ente statale. In testa c'è ancora una volta Siena che, con l'inflazione più alta (+2,6 per cento), registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua (663 euro a famiglia).
Medaglia d'argento per Bolzano, dove il quarto più alto rialzo dei prezzi (+2 per cento) determina un incremento di spesa annuo pari a 579 euro per una famiglia media. Medaglia di bronzo per Rimini, che con la terza maggiore inflazione del Paese, alla pari con Benevento (+2,1 per cento) ha una spesa supplementare pari a 571 euro annui.
Appena fuori dal podio Parma (+1,9 per cento, pari a 516 euro), poi Padova (+1,9 per cento, +488 euro), Trento (+1,6 per cento, +471 euro), al settimo posto Pisa (+1,8 per cento, +459 euro), poi Benevento (+2,1 per cento, +449 euro) e Macerata (+2,2 per cento, +443 euro). Chiude la top ten Pordenone (+1,8 per cento, +440 euro).
Le virtuose
Nella graduatoria delle città più virtuose d'Italia, nessuna città è in deflazione. Al primo posto ancora una volta Biella, che però segna una variazione dei prezzi nulla su luglio 2023, mentre a giugno era -0,4 per cento. Medaglia d'argento per Campobasso (+0,3 per cento, +62 euro), seguita da Caserta (+0,4 per cento, +86 euro). Bene anche Ancona e Pavia, rispettivamente quarta e quinta.
La classifica delle regioni
In testa alla classifica delle regioni più costose, con un'inflazione annua a +1,8 per cento, la più alta d'Italia tra le regioni, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 512 euro su base annua. Segue il Friuli Venezia Giulia, dove la crescita dei prezzi dell'1,7 per cento implica un'impennata del costo della vita pari a 402 euro, terzo il Veneto (+1,6 per cento e +399 euro).
Le regioni migliori, anche se non più in deflazione, il Molise (+0,3 per cento, pari a +62 euro), la Valle d'Aosta (+0,5 per cento, +130 euro), in terza posizione la Basilicata (+0,7 per cento, +147 euro).