Bergamo, il paradosso di ristoranti e bar: riaperti, ma mancano oltre 4 mila camerieri
Il lavoro adesso non manca, ma chiusure prolungate e debolezza degli ammortizzatori spingono la gente verso altri settori
La ripartenza di bar e ristoranti procede, al momento, senza intoppi per quel che riguarda il fronte sanitario. Il settore deve però fare i conti con un problema non da poco: la carenza di personale. Secondo le stime di Ascom Confcommercio Bergamo a mancare non è la disponibilità di posti di lavoro, ma, al contrario, le candidature per lavorare come camerieri o personale di sala.
A oggi si contano oltre 4mila dipendenti in meno rispetto allo scorso anno: un crollo del 25,4 per cento per quel che riguarda i ristoranti, mentre per i bar è pari al 26,2 per cento (settori che nel complesso hanno perso circa 3.500 dipendenti).
Una situazione per certi versi paradossale, dove alla tanto attesa ripartenza non è seguito l’ottimismo di chi cerca lavoro in questo settore. Le chiusure prolungate avrebbero infatti spinto le persone a cercare occupazione in altri settori meno toccati dalla crisi, o comunque dove i margini di incertezza legati a un eventuale ritorno delle restrizioni sono minori.
Un’ulteriore criticità è legata anche alla stagionalità: se da un lato i titolari delle attività puntano sul trovare personale disposto a lavorare a chiamata, dall’altro la richiesta è sbilanciata verso la ricerca di contratti di assunzione. Nel settore della ristorazione si stima nell’ultimo anno un calo superiore al 18 per cento nel numero di dipendenti.