Bergamo rischia di diventare "Capitale italiana del caro vita": adesso è al 4° posto in Italia
Sono mesi che il capoluogo orobico prosegue la scalata nella classifica delle realtà urbane più costose, ma adesso le cifre sono notevoli

La città di Bergamo, dopo essere stata designata insieme a Brescia Capitale italiana della cultura nel 2023 e avere ottenuto diversi riconoscimenti per la qualità dei suoi servizi, lo sport e quant'altro, adesso sembra apprestarsi a raggiungere un altro "ambizioso" traguardo: quello di capitale del caro vita.
A Bergamo aumenta il caro vita
Sulla base dei dati Istat, elaborati e diffusi oggi (mercoledì 16 luglio) dall'Unione nazionale consumatori, il capoluogo orobico è passato dal nono posto per il mese di maggio fino addirittura al quarto di giugno. Questo nella classifica di 78 città italiane, andando quindi a comprendere non solo i capoluoghi o quelle con più di 150 mila abitanti.
Nella nostra città, l'inflazione è al 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024, con un rincaro annuo per una famiglia media di ben 604 euro. Il mese prima, l'inflazione era all'1,8 per cento e il rincaro per un nucleo familiare era di 544 euro. Insomma, appare evidente che qualcosa deve essere successo, soprattutto andando a vedere quali realtà urbane, sulle 78 totali, sono rimaste sul podio e quali - tra cui c'è appunto Bergamo - hanno avuto un exploit talmente notevole da scalare diverse posizioni nella top ten delle città più care d'Italia.
Le città più care
Allora, se si va a vedere, in cima alla graduatoria c'è ancora Bolzano, dove l'inflazione tendenziale pari a +2,3 per cento, pur essendo ex aequo con Belluno e Napoli, ha però rispetto a queste una spesa aggiuntiva, su base annua, di 763 euro per una famiglia media. La medaglia d'argento va invece a Rimini che, con +2,7 per cento, l'inflazione più alta d'Italia, ha un incremento di spesa annuo pari a 743 euro a famiglia. Per i dati di maggio, invece, era al sesto posto.
Sul gradino più basso del podio si trova Venezia, che con +2,2 per cento, la quarta inflazione più elevata del Paese, ha la terza maggior spesa supplementare, pari a 617 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto, come anticipato c'è Bergamo, seguono Belluno (+2,3 per cento, +599 euro), Arezzo (+2,2 per cento e +595 euro), al settimo posto Udine (+2,1 per cento, +590 euro), poi Bologna (+2,1 per cento, +588 euro). Chiudono la top ten, con 579 euro, Padova (+2,1 per cento) e Siracusa, che, ex aequo con Cosenza, ha la seconda inflazione più alta d'Italia, +2,5 per cento.
Le più convenienti
Sull'altro fronte della classifica, la città più virtuosa d'Italia è Pisa, dove con +0,6 per cento, l'inflazione più bassa d'Italia, si ha un aumento annuo di 162 euro. Al secondo posto Olbia-Tempio, +0,9 per cento e un maggior costo della vita di 179 euro. Medaglia di bronzo per Vercelli (+0,8 per cento e +189 euro).
Seguono, nella classifica delle città risparmiose, Benevento (+0,9 per cento, + 199 euro), Massa Carrara (+0,8 per cento, +216 euro), Sassari (+1,1 per cento, +219 euro), al settimo posto Caserta (1 per cento, +221 euro), poi Lodi (+0,8 per cento, +230 euro) e Trapani (+1 per cento, +232 euro). Chiude la top ten delle migliori, con 236 euro, Campobasso (+1 per cento).
Le regioni più costose
In testa alla classifica delle regioni più costose, con un'inflazione annua a +1,8 per cento, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 556 euro su base annua. Segue il Friuli Venezia Giulia (+1,9 per cento, +520 euro) e al terzo posto il Lazio con +510 euro e un'inflazione dell'1,9 per cento. La regione più risparmiosa è il Molise: +1 per cento e +236 euro. In seconda posizione la Valle d'Aosta (+1,1 per cento, +304 euro), in terza la Sardegna (+1,6 per cento, +307 euro).