La mobilitazione

Bergamo si prepara allo sciopero del 29 novembre: «Questo governo non fa niente per il futuro»

Tra precettazioni e annunci di future impugnazioni, il clima è teso. Disagi ridotti sui mezzi Atb e Teb nella fascia mattutina

Bergamo si prepara allo sciopero del 29 novembre: «Questo governo non fa niente per il futuro»
Pubblicato:

Mancano solo due giorni allo sciopero generale nazionale, proclamato da Cgil e Uil, che andrà a coinvolgere anche Bergamo nella giornata di venerdì 29 novembre.

Un clima teso

I sindacati protestano contro la manovra di bilancio del governo di Giorgia Meloni, che per loro fa poco e nulla per la sanità, il fisco giusto e la lotta all'evasione, mancando di tutelare il lavoro e la contrattazione e continuando a ignorare le richieste di leggi per una giusta retribuzione.

Non ha certo contribuito a rendere più sereno il clima la decisione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, di ricorrere nuovamente alla precettazione, riducendo così il periodo di stop per aerei e trasporto pubblico locale da otto a quattro ore. Una decisione motivata dal vicepremier con la necessità di tutelare il diritto alla mobilità, alla salute e al lavoro degli italiani, anche su richiesta del Garante. Le sigle però hanno accusato quest'ultimo di conformarsi ai diktat di Salvini, annunciando che impugneranno il provvedimento del Mit.

La mobilitazione a Bergamo

Proprio a poca distanza dalla mobilitazione di venerdì 29 novembre, i rappresentanti provinciali di Cgil, Marco Toscano, e Uil, Pasquale Papaianni, hanno incontrato oggi (mercoledì 27 novembre) la stampa per spiegare le loro motivazioni. All’incontro erano presenti anche Roberto Rossi per la Cgil e Damiano Bettoni per la Uil provinciale.

Hanno innanzitutto ricordato che a Bergamo per quel giorno è in programma un corteo, convocato per le 9.30 in piazza Pontida e con partenza alle 10. Si percorreranno le vie del centro, da Largo Rezzara a via XX Settembre, Piazza Matteotti, passaggio Zeduri, via Tiraboschi, Largo Porta Nuova e Gavazzeni.

L’arrivo è previsto di fronte alla Prefettura di via Tasso, dove si terranno alcuni interventi di iscritti che sono delegati nei loro luoghi di lavoro: per Fiom-Cgil Nicoletta Serina, per Flc-Cgil (scuola) Eugenio Bianchi, Andrea Giardina per Fp-Cgil, poi per Uilm-Uil Fedele De Vuono, per UilTrasporti Adriano Villa e per Uiltec-Uil Ivano Raimondi. La manifestazione si chiuderà attorno alle 13.

Proprio in seguito all'ordinanza di precettazione, Atb e Teb hanno comunicato che sui servizi della loro rete lo sciopero potrà essere svolto dalle 9.15 alle 12.30. Limitatamente alla tratta dall'aeroporto alla stazione della linea 1, il servizio verrà svolto, in forma ridotta, dalle 09.15 alle 12.30.

I motivi dello sciopero

«Le ragioni di questo sciopero si legano ai contenuti della Legge finanziaria in discussione proprio in questi giorni in Parlamento - ha sottolineato Toscano, di Cgil Bergamo -. Fra i tasti più dolenti, quello della sanità, il cui finanziamento - torniamo a dirlo - si calcola in proporzione al Pil. Poi il fisco: servirebbe una fiscalità davvero proporzionale come prevede la Costituzione italiana, accanto a una vera lotta all’evasione fiscale. Questa manovra finanziaria non contiene, poi, nessun reale sostegno al lavoro».

Per i sindacati sarebbe assente anche un qualsiasi supporto alla contrattazione: «Il Governo si sottrare al ruolo attivo che dovrebbe avere nel rinnovo dei Contratti nazionali del pubblico impiego, non prevedendo risorse adeguate, e dunque aggravando la non attrattività per questi lavori, sempre più in sofferenza. L’Esecutivo, poi, continua a ignorare le proposte sul salario minimo, in controtendenza rispetto a ciò che avviene in Europa. L’Italia deve, infine, decidere se intende o no salire sul treno della doppia transizione, quella alla sostenibilità e alla digitalizzazione, che altrove è già partita».

Nella Legge finanziaria, inoltre, le sigle osservano «una mancanza di coraggio di guardare al futuro», come dichiarato da Papaianni per la Uil.

«Mancano investimenti che pensino alla famiglia. Eppure, nell’ultimo incontro con Confindustria Bergamo abbiamo appurato come siano in aumento i part time perché le famiglie, in mancanza di servizi di sostegno, sono portate a impiegare più tempo nell’accudimento dei figli, soprattutto per le rette proibitive degli asili nido. Servono interventi strutturali, non bastano quelli a spot. Questa è anche una manovra che non valorizza chi vorrebbe andare in pensione. Insomma, questo è il Paese in cui c’è chi paga per chi non lo fa. Cioè, pagano sempre lavoratori dipendenti e pensionati».

Commenti
Zaninipieremilio

Sig. Cocuzza,si rivolga ai precedenti governi (Renzi e monti)se hanno tagliato la sanità pubblica,x il resto chieda ai lavoratori EX Fiat di Torino quanti posti di lavoro hanno tagliato, (Stellantis) ,e chi ha smantellato la produzione auto in Italia,pur avendo (Agnelli)aiuti dallo stato! I Sindacati dov’erano???? Si tolga le bende SX altrimenti vedrà sempre l’arcobaleno in bianco e nero!!!!

Michele

I governi passano alla stampa svariate centinaia di migliaia di euro annui, quanto passano alle associazioni sindacali?

Claudio

Giusto guardare anche al passato per non ripetere gli errori fatti Sig. Fausto. E se ,ad esempio , gli stipendi italiani sono fermi da trent'anni ( caso unico in Europa a quanto pare) i sindacati i n passato cosa hanno fatto? Come mai si svegliano solo adesso? Facile da capire.

Alessandro

Credo che lo sciopero sia un diritto e che sia giusto per le motivazioni. Ma che venga fatto solo ora è un offesa all'intelligenza dei lavoratori. Sono anni che ci stanno impoverendo... i sindacati chiedono la stalla quando i buoi sono scappati.

Michele

Caro Fausto, questo cosa significa? Forse sinistra è sinonimo di destra e viceversa, tutti vogliono la cadrega e fanno fessi gli elettori fessi

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali