Bilancio di sostenibilità A2A, nel 2024 ben 220 milioni alle imprese bergamasche
La multiutility è ormai un pezzo importantissimo della nostra economia. Lo scorso anno ha anche investito 42 milioni sul territorio, in impianti e infrastrutture

di Wainer Preda
A2A, la società multiutility quotata in Borsa, è un pezzo sempre più importante dell'economia bergamasca. Stando alla cifre fornite questa mattina (30 giugno) alla presentazione del decimo bilancio di sostenibilità al Kilometro Rosso di Bergamo, l'azienda ha una ricaduta enorme sul tessuto locale. In particolare, nel 2024, ha quasi raddoppiato gli ordini ai fornitori locali, cioè piccole e media imprese bergamasche, portandoli a 220 milioni di euro.
Il valore generato lo scorso anno, fanno sapere dall'azienda, è di 268,4 milioni di euro. A cui si sommano altri 42 milioni di euro investiti sul territorio, in impianti e infrastrutture. Ciò significa che la multiutility, con tutte le sue branche, è fra le aziende che generano il maggior indotto sulla provincia di Bergamo.
«Nel 2024 il legame fra la nostra azienda e Bergamo si è ulteriormente consolidato - ha spiegato il presidente del gruppo Roberto Tasca. - Abbiamo registrato una significativa crescita del valore generato per il territorio arrivato a sfiorare i 270 milioni. In particolare sono quasi raddoppiati gli ordini ai fornitori (+89 per cento) a conferma del nostro ruolo di attivatore del tessuto economico locale».
Gli interventi: dal teleriscaldamento alla raccolta differenziata
In termini concreti, gli investimenti di A2A in Bergamasca sono cresciuti del 6 per cento rispetto all'anno precedente, fanno sapere dall'azienda. Hanno riguardato soprattutto il potenziamento delle infrastrutture energetiche e ambientali, la manutenzione e lo sviluppo dei termovalorizzatori di Bergamo (per i rifiuti solidi urbani) e Filago (rifiuti speciali), il rinnovo delle reti di distribuzione elettrica e del gas e l'estensione della rete di teleriscaldamento.
Non solo. Nel 2024 è entrata in funzione la nuova dorsale che collega il termovalorizzatore di Dalmine alla rete di Bergamo. Attualmente la ramificazione del teleriscaldamento in Bergamasca è lunga 97 chilometri. Ed è in grado di servire qualcosa come 40mila appartamenti equivalenti. Il che si traduce in una riduzione delle emissioni di 22mila tonnellate di CO2.

Il gruppo poi si è dato una nuova sede alle porte di Bergamo. In via Zanica. Accanto all'area dell'ex centro servizi, sta sorgendo un polo di uffici destinato ad ospitare 200 persone, con consumi energetici ridotti del 30 per cento.
Significativo anche il progetto per l'efficientamento energetico di 161 edifici pubblici. A2A ha infatti vinto la gara indetta dal Comune di Bergamo per la gestione decennale dei servizi energetici di scuole, palazzi e sedi comunali.
Buone notizie anche sul versante della raccolta differenziata. A2A ha azzerato il ricorso alle discariche. Tutti i rifiuti vengono riutilizzati per recupero materia (76 per cento) o per produrre energia (24 per cento). Nel 2024 i termovalorizzatori di Bergamo e Filago hanno generato 68 gigawatt di energia elettrica e 118 gigawatt di energia termica.

Ordini per 220 milioni a imprese bergamasche
Quanto alla filiera produttiva, dei 220 milioni in ordini affidati a fornitori bergamaschi, oltre 41 sono andati a micro e piccole imprese locali. «Il futuro sostenibile delle città - ha detto l'amministratore delegato di A2A Roberto Mazzoncini - passa da progetti concreti. Bergamo si conferma fra le realtà più virtuose del Paese, grazie all'efficienza dei suoi impianti e all'espansione del teleriscaldamento. In dieci anni A2A ha distribuito in questa provincia quasi 1,5 miliardi di euro e investito 240 milioni».

«I numeri presentati sono coerenti con i nostri obbiettivi di neutralità climatica assunti con il Climate City Contract - ha detto la sindaca Elena Carnevali -. Fondamentale l'estensione della rete di teleriscaldamento che oggi serve oltre 40mila abitazioni con una quota crescente di calore da fonti non fossili. Altrettanto importante il lavoro condiviso sulla raccolta differenziata che a Bergamo ha raggiunto il 77 per cento».