Caro carburanti, il taglio alle accise non basta e i prezzi aumentano ancora
La tregua è durata poco: il costo medio torna a 1,80 euro al litro e crescerà ancora nei prossimi giorni
In seguito al vertiginoso aumento dei prezzi dei carburanti, il governo italiano aveva varato un provvedimento, entrato in vigore dal 22 marzo scorso, per il taglio delle accise per 30,5 centesimi al litro: ciò in seguito al raggiungimento, per benzina e gasolio, del tetto record di 2,20 euro al litro in alcuni distributori. La decisione dell’esecutivo aveva portato a un ritorno al costo medio di 1,70 euro un po’ in tutta Italia, ma la tregua è durata poco: oggi (martedì 29 marzo) sia la verde che il diesel sono infatti tornate a salire, con una media di 1,80 euro al litro ed i costi, secondo gli esperti del settore, non faranno che aumentare.
Tra le principali cause del fenomeno, la guerra tra Russia e Ucraina e la generale instabilità a livello globale, che fa decollare il prezzo del petrolio e genera speculazioni nei mercati. L’allarme è stato dato anche da Renato Mora, presidente del gruppo benzinai Ascom Confcommercio Bergamo e gestore del distributore Eni a Dalmine, il quale ha ribadito la necessità che le compagnie petrolifere agiscano in maniera responsabile, per tutelare l’ultimo anello della catena costituito da benzinai e consumatori: «I prezzi sono tornati a salire. Faccio peraltro notare che la misura governativa relativa al taglio di 30,5 centesimi fino al 21 aprile su ogni litro di carburante non è da interpretare come un prezzo bloccato, bensì come una riduzione dell’importo che ogni giorno viene stabilito dalle compagnie petrolifere e imposto alle pompe. In questo momento le aziende si comportano in maniera differente, anche perché nessuno ha imposto un tetto massimo per contenere il fenomeno».
Questo significa che, nonostante la riduzione decisa dall’esecutivo, se le compagnie continueranno ad aggiustare al rialzo i prezzi stabiliti per i distributori il provvedimento servirà a poco. La situazione internazionale e la nuova crescita dei costi fanno pensare a nuovi rincari: «Petrolio e gas vengono continuamente scambiati a prezzi elevati ed è altamente probabile che assisteremo a continui aumenti sul costo del carburante – ha continuato Mora -. Non possiamo fare altro che stare alla finestra, ma nel contempo speriamo che venga dimostrato senso di responsabilità verso i consumatori e i gestori, tenuto conto che rappresentiamo l’ultimo anello della catena».