Caro energia, l'allarme di Confesercenti: «Senza nuovi interventi inflazione al 5,6%»
Le famiglie rischiano di spendere, tra luce e gas, 765 euro in più rispetto all'anno scorso. Un ristorante addirittura 11.780 euro in più
Se nel 2021 un’utenza domestica spendeva, sommando le bollette di luce e gas, 1.639 euro all’anno, nel 2022 ne dovrà spendere 2.404. I bar spenderanno in media 12.295 euro invece di 6.647, mentre chi gestisce un ristorante pagherà 26.160 euro invece di 14.380. Un parrucchiere 8.108 euro all’anno invece che i vecchi 4.801.
Sono alcune delle stime dei rincari rese note da Confesercenti Bergamo. Come emerge chiaramente la corsa delle bollette non si ferma e rischia di trasferirsi sui prezzi, facendo schizzare l’inflazione al +5,6% prima della fine dell’anno. Una crescita dei prezzi da record, che l’Italia non vede dall’inizio degli Anni ’90 e che potrebbe ipotecare gravemente la ripresa, con un impatto di 8 miliardi di euro sul Pil di quest’anno.
«Nonostante gli interventi straordinari del governo – sottolinea Confesercenti -, nel primo trimestre del 2022 i costi di energia elettrica e gas per famiglie e piccole imprese sono in crescita rispettivamente del 131% e del 94% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un aumento che, in termini reali, corrisponde ad una spesa aggiuntiva di 765 euro all’anno per le utenze domestiche e ad una vera e propria stangata per le imprese, con aumenti fino a 12 mila euro annui per i ristoranti».
Questo impatto in parte è stato moderato dalle misure già introdotte dall’esecutivo, ma resta comunque drammatico per attività economiche e consumatori. Se i prezzi energetici non diminuiranno a breve, infatti, un’utenza domestica che consuma 1.400 metri cubi di gas e 2.700 Kilowattora di energia elettrica nel 2022 rischia di veder lievitare il conto delle due forniture, rispettivamente, di 458 e di 307 euro. E per le imprese gli aumenti sono ancora più forti: ad esempio un negozio di commercio alimentare di ortofrutta pagherà quest’anno 4.371 euro, 1.754 in più del 2021.
«Il rischio è che gli interventi spot del Governo servano come palliativo – commenta Antonio Terzi, presidente di Confesercenti Bergamo -, se non accompagnate da misure strutturali di tutela, in particolare per le piccole imprese. Anche a Bergamo si registrano numerose difficoltà delle piccole imprese che segnalano, non solo un calo della fiducia nella ripresa, ma anche la preoccupazione che una permanenza di questi rincari possa costringere molte attività a rivedere i prezzi di beni e servizi».
In questo contesto, Confesercenti ha avanzato al ministro Roberto Cingolani tre proposte concrete per permettere anche alle piccole imprese di affrontare le sfide che il tema della riconversione sempre più “green” pone al nostro Paese nel suo insieme. In primis incentivare i consorzi e gruppi di acquisto di piccole imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas, ma anche creare un gruppo di lavoro sugli investimenti green nelle piccole attività con i rappresentanti delle imprese e, infine, agevolare sul piano fiscale ma anche della semplificazione le comunità energetiche in quei luoghi come i centri storici che, a causa della loro posizione e dei vincoli urbanistici, sono impossibilitati a realizzare interventi per utilizzare energia rinnovabile.