Caro prezzi, a Bergamo nel 2023 abbiamo speso 1.300 euro in più. E ci è andata bene
Siamo al 33° posto fra le città più care d’Italia. Ma rispetto alle altre lombarde va meglio. In due anni sono stati “bruciati” 3 mila euro a famiglia
di Andrea Rossetti
Economicamente parlando, il 2023 che si è da poco concluso è stato un anno migliore rispetto al 2022. Lo dimostrano i dati diffusi dall’Istat in questi giorni e relativi all’inflazione, cioè all’aumento dei prezzi di beni e servizi (e dunque del costo della vita). Se due anni fa la crescita media era stata dell’8,1 per cento, nel 2023 i prezzi al consumo hanno invece registrato un aumento del 5,7 per cento, con un rallentamento che si è fatto più marcato proprio sul finire dell’anno (a dicembre +0,6 per cento nazionale su base annua contro il +0,7 per cento di novembre).
Sempre l’Istat aggiunge poi che, al netto di quelli energetici e degli alimentari freschi, (la cosiddetta “inflazione di fondo”), i prezzi al consumo l’anno scorso sono aumentati del 5,1 per cento. In conclusione, l’Istituto spiega che, nell’ultimo triennio, «abbiamo vissuto una fase di ripresa dell’inflazione nel 2021, poi una rapida accelerazione nel 2022 e un rallentamento nel 2023».
Sia chiaro: tutti, negli ultimi dodici mesi, abbiamo speso di più rispetto all’anno precedente, ma l’aumento è stato più contenuto rispetto al 2022. Per andare sul concreto, l’Unione nazionale consumatori ha stimato che il +5,7 per cento medio annuo del 2023 si è tradotto, per una famiglia media italiana, in 1.239 euro di spesa aggiuntiva sul 2022, quando già aveva speso mediamente 1.761 euro in più sul 2021.
Qui è andata meno peggio
E a Bergamo? In termini percentuali, nella nostra provincia le cose sono andate un po’ meglio: l’inflazione media annua, negli scorsi dodici mesi, s’è infatti assestata su un +4,9 per cento, più bassa della media nazionale. Allo stesso tempo, però, l’aumento di spesa per una famiglia media stimato dall’Unione nazionale consumatori è stato più alto: 1.292 euro.
Questo pone Bergamo al 33° posto della classifica della città più care d’Italia del 2023, guidata da Milano (+6,1 per cento, spesa aggiuntiva media di 1.656 euro), Varese (+6 per cento, 1.582 euro) e Bolzano (+5,8 per cento, 1.541 euro). Tra le città lombarde, sono andate peggio di noi anche Lecco e Lodi (per entrambe +5,7 per cento, 1.447 euro), Mantova (+5,6 per cento, 1.422 euro), Como (+5,2 per cento, 1.371 euro) e Brescia e Pavia (+5,1 per cento, 1.345 euro). La città italiana dove le cose sono andate meglio è Potenza (+3,7 per cento, 731 euro).
In due anni, 3 mila euro in più
Bergamo si conferma, in Lombardia, una delle città dove fortunatamente l’inflazione ha picchiato meno forte (...)