Cisl: «A Bergamo aumenta la povertà, tasse locali ai massimi. Servono più accertamenti fiscali»
In un anno, 30 milioni sulla spalle dei bergamaschi. Murabito: «Domanda sociale in costante incremento, la disuguaglianza cresce»
Aumenta la povertà e si allarga la forbice tra la ricchezza delle fasce alte e quelle medie dei lavoratori nella Bergamasca. Le cifre provengono da un'analisi del Dipartimento welfare della Cisl di Bergamo, basata su addizionali comunali e recupero dell'evasione fiscale. Secondo il sindacato, il panorama all'ombra delle Orobie non è particolarmente cambiato.
«Dialogo sociale, contrattazione e partecipazione devono essere i pilastri portanti di una nuova governance europea per far progredire il lavoro, incentivare sostenibilità e crescita, radicare gli investimenti redistribuendo la produttività, elevare l’innovazione e promuovere la persona - ha commentato Angelo Murabito, segretario provinciale di Cisl Bergamo -. Occorre rendere il mercato del lavoro un luogo di crescita della persona. Va data piena attuazione al Pilastro dei diritti sociali, promuovendo il miglioramento dei livelli salariali, delle condizioni di lavoro e delle protezioni sociali».
Aumenta l'addizionale comunale
Nell’ultimo anno di imposta analizzato, ovvero il 2022, a fronte di un numero di contribuenti che non cambia, l’ammontare dei tributi nella fascia media (dai 15 ai 55mila euro, dove si trova la maggior parte dei pensionati e dei dipendenti) rappresenta quasi il 64 per cento del totale, mentre meno del 20 per cento è da “addebitare” alle fasce tra i 55 e i 120 mila euro. Questo, nonostante le classi dei lavoratori autonomi e degli imprenditori siano cresciute in termini di guadagni in media del 10 per cento, mentre dipendenti e pensionati si sono visti “mangiare” i magri aumenti dall’esplosione dell’inflazione.
In valori assoluti, l’addizionale comunale pagata in provincia di Bergamo è passata dai 109 milioni del 2021 ai 121 del 2022 (erano meno di 65 nel 2012). Quella regionale da 251 a 268 milioni. In totale, sulle spalle dei contribuenti sono saliti altri trenta milioni di tasse in più. «Ormai la possibilità dei contribuenti è giunta al limite, così come, si spera, il livello delle addizionali nei nostri comuni – ha insistito Murabito -. Servono altri strumenti e soprattutto nuove politiche per finanziare la spesa sociale dei comuni, che rimane comunque in crescita, dato l’alzarsi continuo delle diverse fragilità. Soprattutto, si dovrà investire in misura più efficiente e concreta nella lotta all’evasione».
Per la Cisl necessari più accertamenti fiscali
Proprio sulla lotta all’evasione, l’elaborazione del Dipartimento welfare sui dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze evidenzia come, negli ultimi sette anni, siano stati recuperati dai Comuni che hanno aderito all’attività di accertamento fiscale e contributivo oltre cinque milioni di euro. «Peccato – ha stigmatizzato il segretario – che a questa azione partecipino solo 52 comuni su 243. Un’azione più incisiva e ramificata permetterebbe certo una maggiore redistribuzione per intervenire rispetto ai nuovi bisogni».
Per la Cisl, la domanda di protezione sociale è in costante aumento e la disuguaglianza sul nostro territorio rimane alta, ma non si può ancora alzare l’addizionale per colmare il bisogno della spesa sociale. Un parte importante, per la sigla, la può fare la contrattazione: i bassi salari portano a povertà e alla difficoltà di accesso ai servizi più essenziali, perciò si deve iniziare a rinnovare contratti nazionali e aziendali alla scadenza, per garantire salari dignitosi e intervenire contro la precarietà del lavoro ed i falsi part-time.
Tasse locali al massimo, compresa anche l'Imu dove l'aliquota applicata è quella massima. Ma guarda e nessuno me ha parlato in campagna elettorale e nessuno lo ha rinfacciato a questa giunta che in dieci anni ne ha sprecati di soldi, 3,5 milioni buttati nel cesso solo per le rotonde del Ponte Secco, 700-800 mila euro per la cancellata del piazzale alpini e via si questo passo.