Allarme

Colture in difficoltà, il caldo anomalo e la siccità rischiano di non far germogliare le piante

Il danno nelle campagne negli ultimi dieci anni è stato stimato intorno ai 14 miliardi di euro

Colture in difficoltà, il caldo anomalo e la siccità rischiano di non far germogliare le piante
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Non cadono le foglie dalle piante, che per il caldo non sono entrate nella fase di riposo caratteristica della stagione, ma in giro ci sono ancora mosche e zanzare particolarmente aggressive, a testimoniare un autunno bollente che ha fatto scattare di nuovo l’allarme siccità. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, diffusa oggi (mercoledì 19 ottobre) in occasione del gran caldo anomalo su tutta la Penisola, in un 2022 che si classifica peraltro fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre, con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica e precipitazioni ridotte di un terzo, anche se più violente secondo Isac Cnr nei primi nove mesi dell’anno.

Nella Bergamasca il caldo record e la mancanza di pioggia minacciano le semine autunnali: senza precipitazioni, infatti, i semi non riescono ad attecchire e il rischio è che le piantine si sviluppino poco e male o che non crescano affatto. «La situazione è anomala– ha spiegato il direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda –, basta guardare la campagna per rendersene conto e comprendere la preoccupazione degli agricoltori. Siamo in piena semina delle colture autunno vernine e la terra è priva di umidità a causa della siccità che si è verificata nei mesi scorsi. Se non pioverà tra qualche giorno le semine di loietto, miscugli di fieno, frumento e orzo andranno perse, perché i semi non riusciranno a germogliare».

Il deficit delle riserve idriche lombarde resta oltre il 53 per cento rispetto alla media, secondo gli ultimi dati Arpa, con pesanti riflessi sulle portate dei fiumi e sui livelli dei laghi ancora a livelli minimi, con le percentuali di riempimento che vanno dal 5 per cento del lago d’Iseo al 9,4 per cento di quello di Como, fino al 18,7 per cento di quello Maggiore e il 21,4 per cento del Garda.

Coldiretti ha inoltre sottolineato che le condizioni metereologiche quasi estive all’inizio dell’autunno, la cosiddetta ottobrata, non sono un fenomeno raro, ma quest’anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico. Il fenomeno si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e stati gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità, ma anche con l’arrivo di insetti alieni, che colpiscono le colture con un danno nelle campagne italiane stimato in 14 miliardi in dieci anni.

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