Contratto con Trenord prorogato a luglio 2023
Sarà la prossima giunta regionale a occuparsene. La notizia arriva in una giornata nera per i trasporti pubblici in Lombardia e viene accolta positivamente da Carretta: «Il cambio spetterà alla nuova Giunta»
Proprio nel giorno in cui, ma non è una novità, si sono registrati gravi ritardi fino a cento minuti sulle linee provenienti dall’est e dal sud della Lombardia, coinvolgendo un centinaio di treni regionali, il “Contratto di servizio del trasporto ferroviario” affidato a Trenord è stato oggi prorogato ulteriormente fino al 31 luglio 2023.
Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione, commenta: «Vuol dire che il rinnovo per nove anni (senza bandi o gare) per mezzo miliardo di euro annui è, ad oggi, fortunatamente congelato. Spetterà dunque al nuovo presidente, alla nuova giunta e alla nuova maggioranza votata proprio nel 2023 gestire il cambio di contratto, la cui stesura tecnica continua nelle segrete stanze senza nessun coinvolgimento della “Commissione trasporti”. È chiaro che se toccherà a noi, l’anno prossimo, sarà certamente uno dei primi dossier da affrontare per i doverosi approfondimenti».
Nelle proposte di Carretta c’è l’idea di una gara europea e la messa a bando, anche su più lotti, del servizio ferroviario, nella convinzione che solo la concorrenza tra attori e investitori italiani ed europei possa migliorare la qualità del servizio ferroviario ormai non più attrattivo. La convinzione è quella che mettere a bando europeo significherebbe stimolare la concorrenza di qualità che potrebbe in Regione investimenti dall'Unione Europea.
Da un lato, ci sono le istituzioni che allungano i tempi per una decisione su Trenord, dall’altro i pendolari che, come anticipato prima, continuano a sopportare situazioni di disagio e si trovano costretti a convivere con ritardi e cancellazioni. Per chi questa mattina è partito da Treviglio alla volta di Milano, un viaggio di trenta minuti, che di norma dovrebbe essere effettuato in media cinque volte all’ora (considerando tutte le stazioni di arrivo milanesi), i ritardi sono arrivati a toccare gli ottanta minuti (quasi il triplo della durata del viaggio in sé!). Davanti a tutto questo, i pendolari si chiedono se rinnovare ancora l’abbonamento per il mese di luglio che inizia domani. L’interrogativo assesta un duro colpo alla mobilità pubblica e sostenibile.