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Crescono le tredicesime in Bergamasca: +4,7%. Per Natale si stimano 174 euro di spesa

Occupati e salari aumentati, ma si prospettano differenze tra chi potrà spendere molto e chi poco o nulla durante le festività

Crescono le tredicesime in Bergamasca: +4,7%. Per Natale si stimano 174 euro di spesa
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Le tredicesime in Bergamasca, secondo le stime di Ascom Confcommercio Bergamo, valgono 681 milioni di euro. Una crescita del 4,7 per cento rispetto allo scorso anno, dovuta all'aumento del numero degli occupati e dell'aumento dei salari. La media rispetto ai lavoratori dipendenti pubblici e privati e pensionati (650 mila circa) è di circa 1.048 euro, pari a 617 euro pro capite.

Anche a Bergamo, in linea con il quadro nazionale, la fiducia è in recupero e potrebbe favorire il Natale, anche se - fa sapere Ascom - si preannuncia una festività in cui si accentueranno le differenze tra chi potrà spendere molto e chi poco o nulla. La stima è che solo il 45 per cento dei bergamaschi potrà e vorrà fare regali, per una stima di spesa che si attesta a 174 euro, contro i 153 euro dello scorso anno.

«Un numero sempre più alto di nuclei familiari bergamaschi sono in difficoltà: l’inflazione sta togliendo possibilità di spesa per tutto ciò che non è necessario - commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. La spesa prevista nominale sarà maggiore dello scorso anno per l’effetto della maggiore occupazione, del cuneo fiscale, dell’aumento degli stipendi, ma in termini reali sarà anche inferiore, considerando l’effetto dell’inflazione».

Il commercio elettronico mette a rischio i negozi

Allarmante, secondo Fusini, anche la crescita del commercio elettronico che a dicembre ha registrato il +9,5 per cento e che «sottrarrà inevitabilmente vendite ai negozi tradizionali. La crescita del 3,8 per cento delle vendite nei negozi tradizionali non permette nemmeno agli imprenditori di recuperare l'inflazione».

Qualche aspetto positivo, nonostante tutto, c'è. «In generale, oltre le difficoltà, nei bergamaschi c’è ancora voglia di normalità, di feste e di regali - conclude Fusini -. Il turismo, la neve attesa in montagna stanno contribuendo a tenere più alta la fiducia e questo non è solo positivo ma potrebbe fare la differenza sul prossimo Natale».

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