I dati del Sole 24 Ore

Disparità di reddito allarmante: in Bergamasca i ricchi sono ricchissimi, i poveri poverissimi

Colpisce il divario tra fascia alta e fascia bassa: se gli ultimi guadagnano mille euro, i primi 21 mila. Come gli americani. Situazione preoccupante

Disparità di reddito allarmante: in Bergamasca i ricchi sono ricchissimi, i poveri poverissimi

di Paolo Aresi

Siamo una città in gamba, ovvero una città “smart”. Perché in tutte le classifiche del Sole24Ore ce la caviamo abbastanza bene. Anche in quest’ultima “Qualità della vita 2025” siamo stati promossi: alla fine siamo arrivati al quinto posto. È vero che lo scorso anno eravamo in testa alla classifica, ma c’è poco da lamentarsi: bisognerebbe chiedersi invece come sia possibile che fossimo primi.

Perché Bergamo è una buona città, ma non possiamo dire che tutto fili per il verso giusto, che non esistano criticità. Ce ne sono, eccome. E anche questo rapporto del Sole non le nasconde, nonostante il buon risultato complessivo.

Dobbiamo ricordare che, in verità, nella graduatoria non figura soltanto la città, ma tutta la provincia con il suo un milione e 115 mila abitanti che svariano dalle alte vette fino alla bassa pianura che confina con Cremona.

Diamo un’occhiata alla classifica. Come al solito le città che si giocano i primi posti sono Trento, Bolzano e Bologna. E infatti Trento si è ripresa la prima posizione, Bolzano è seconda e Bologna è quarta.

Si è infilata pure Udine, outsider, al terzo posto mentre Bergamo, dicevamo, è scesa al quinto. Esiste un punteggio che viene attribuito alle province secondo diversi indicatori. Alla fine, Trento ha vinto con 648 punti, Bolzano ne ha totalizzati 633, Udine 613,7, Bologna 612,4 e Bergamo 612,1.

Si tratta di statistiche anche opinabili, che tuttavia fanno pensare. Per esempio lo scorso anno eravamo primi in Italia mentre nel 2023 eravamo ancora al quinto posto. Se però andiamo al 2022 ci ritroviamo quattordicesimi e nel 2019 ventottesimi. In passato abbiamo sempre navigato in posizioni buone, ma non ottime. Con delle variazioni poco spiegabili. Ad esempio nel 1998 eravamo addirittura all’ottantesimo posto in Italia, cinque anni dopo eravamo tredicesimi, passano altri cinque anni, nel 2008, e siamo sessantesimi. Nel 2024 primi. Insomma, prendiamo un po’ tutto con le pinze.

Quindici indicatori

La classifica proposta dal noto quotidiano nazionale spazia fra quindici diversi indicatori che vanno dall’Ambiente e Servizi, ad Affari e Lavoro, a Ricchezza e Costumi, a Disuguaglianza reddito netto, a Cultura, alle ciclabili… Bergamo non eccelle in niente, come si era già visto nella classifica “Ecosistema urbano” di alcuni mesi fa, dove eravamo terzi, ma senza picchi particolari.

La classifica “Qualità della Vita” ripropone una Bergamo che se la cava bene in tutto con due eccezioni, una positiva e l’altra negativa. Siamo penultimi in classifica per quanto riguarda la disuguaglianza di reddito: a Bergamo ci sono ricchissimi e poverissimi più che in altre città d’Italia, verrebbe da dire che in questo siamo molto americani. Siamo invece al primo posto in Italia per la minore “emigrazione ospedaliera” cioè gli ospedali del territorio non solo bastano come numero, ma soddisfano anche come qualità, al punto che sono ben poche le persone che si rivolgono a ospedali di altre province (…)

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