Perché l'auto più venduta oggi in Bergamasca è la Dacia Sandero (ciao Panda)
Epis (Ascom): «Costa meno e ha buone caratteristiche, ma il vero mercato in questo periodo è quello dell'usato. Le elettriche? Costano troppo»
di Andrea Rossetti
I bergamaschi adorano la Panda. Un’auto pratica, pragmatica, poco appariscente, senza fronzoli. Se dessimo credito ai luoghi comuni, tutti valori che si potrebbero tranquillamente copincollare nella descrizione dell’indole del bergamasco medio. In realtà, più semplicemente, la Panda è una vettura che costa il giusto e fa bene il suo lavoro. Per questo è sempre stata in vetta alle classifiche delle immatricolazioni nella nostra provincia. E lo è ancora, se si guarda ai dati del primo semestre del 2022. Qualcosa, però, sta cambiando.
Stando ai numeri riportati da L’Eco di Bergamo, infatti, a giugno di quest’anno l’utilitaria della Fiat ha dovuto lasciare il gradino più alto del podio a una new entry: la Dacia Sandero. Per la Panda, il crollo è stato verticale: se nel giugno 2021 erano state 140 quelle immatricolate in Bergamasca, nel giugno 2022 sono state appena 75. Le Sandero, invece, sono state 78, contro le 71 di dodici mesi fa.
«Parliamo di una vettura di qualità un po’ più bassa, ma meno costosa e con caratteristiche tutto sommato buone», commenta Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti Ascom Bergamo e titolare dell’autosalone Epis di Scanzorosciate. In sostanza, i bergamaschi hanno deciso di “tradire” il loro amore automobilistico per passare a un mezzo che si confà maggiormente alla fase storica che stiamo vivendo, fatta di incertezze e inflazione. Non solo: «La Dacia ha anche un sistema di vendita diverso, basato molto sull’online. Vai in concessionaria solo a ritirare il mezzo, tutto il resto lo puoi fare da remoto. Il mercato sta andando sempre di più in quella direzione», spiega Epis.
Nonostante la statistica riportata rappresenti sicuramente un segno dei tempi, è anche bene non generalizzare. I dati sulle immatricolazioni, infatti, si limitano al mercato delle auto nuove, che «rappresenta circa un terzo del mercato complessivo - specifica Epis -. Il resto è rappresentato da auto usate». Un mercato, quello del “seconda mano” o del “chilometro zero”, che sta crescendo sempre di più (...).