Dati della Camera di Commercio

Esportazioni: nel secondo trimestre 2022 dati ancora in crescita in Bergamasca, ma in rallentamento

Restiamo tra le prime dieci province con i più ampi contributi alla crescita tendenziale dell’export nazionale, «ma le prospettive peggiorano»

Esportazioni: nel secondo trimestre 2022 dati ancora in crescita in Bergamasca, ma in rallentamento
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Con un totale trimestrale di 4.753 milioni di euro, le esportazioni bergamasche continuano a registrare una dinamica positiva nel periodo da aprile a giugno. La crescita su base annua è di +15,4%, contro variazioni del 23,6% in Lombardia e del 22,9% in Italia. Ricordando che il tasso provinciale di variazione annua del primo trimestre 2022 era di +19,4%, si nota tuttavia un rallentamento, condizione comune a tutte le ripartizioni del Nord. A rivelarlo sono i dati diffusi oggi (13 settembre) dalla Camera di Commercio di Bergamo.

Per quanto riguarda le importazioni, il totale è di periodo è di 3.637 milioni (+40,9% tendenziale, contro +33,1% in Lombardia e +42,9% in Italia). Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.116 milioni, inferiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (1.331 milioni).

Per quanto riguarda i settori trainanti dell’export provinciale, la situazione è la seguente: macchinari (1.185 milioni, +0,9%), prodotti chimici (867 milioni, +23,7%), metalli di base (749 milioni, +27,0%), gomma e materie plastiche (549 milioni, +24,3%), mezzi di trasporto (506 milioni, +11,7%), apparecchi elettrici (330 milioni, +15,8%), tessile e abbigliamento (305 milioni, +17,0%) e alimentari (276 milioni, +11,4%).

La crescita più elevata è quella realizzata da Metalli di base e prodotti in metallo, le cui vendite all’estero sono aumentate del 27,0% rispetto all’anno precedente. La Lombardia ha realizzato per la stessa categoria una variazione ancora maggiore, +30,7%.

Per area geografica di destinazione, nel trimestre in esame sono positive tutte le variazioni con l’eccezione di Africa settentrionale (-26,2%) e Altri paesi africani (-4,6%).

Rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente la variazione delle esportazioni verso i primi 10 paesi per interscambio commerciale con Bergamo sono tutte positive con eccezione della Cina, solo lievemente negativa (-0,4%): Germania (+17,4%), Francia (+12,6%), Stati Uniti (+30,6%), Spagna (+10,6%), Regno Unito (+8,1%), Polonia (+3,6%), Paesi Bassi (+25,5%), Svizzera (+11,9%), Austria (+16,5%).

Bergamo si colloca ancora una volta tra le prime dieci province con i più ampi contributi alla crescita tendenziale dell’export nazionale. Considerando l’intero semestre, la provincia di Bergamo si piazza al quinto posto della classifica italiana per valore esportato, dopo Milano, Torino, Vicenza e Brescia e contribuisce così per il 3,3% al valore esportato nazionale del periodo.

Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: «La situazione delle vendite all’estero è stata positiva per Bergamo anche nel secondo trimestre dell’anno, come per l’Italia, ma la diminuzione del tasso di crescita può essere letto come un segnale di trend. Gli ordini non mancano, ma le prospettive peggiorano a causa dell’aumento insostenibile dei costi energetici, delle strozzature dell’offerta di materie prime e beni intermedi e dell’impennata dell’inflazione».

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