Fondi in arrivo dal Pnrr, Bergamo pigliatutto e stravince su Brescia e Milano
Mobilità, rigenerazione urbana, sociale: tanti settori saranno rivoluzionati dai soldi in arrivo. Si parla di 3.250 euro per abitante
di Andrea Rossetti
Bergamo, come sanno bene i tanti pendolari delle quattro ruote, pullula di cantieri. Ma ce n’è uno non visibile, che per mesi ha lavorato sottotraccia con un’efficienza impressionante e che sta portando a casa risultati inattesi: si tratta di quello che punta alla raccolta di fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
Istituzioni, funzionari pubblici e realtà private hanno lavorato instancabilmente su più fronti per dare vita a progetti negli ambiti più disparati in grado di avere accesso al piano di finanziamenti governativo. E grazie a questo lavoro, Bergamo è oggi una delle città che più sta ottenendo dal Pnrr.
Meglio di Brescia e Milano
Fare i conti non è semplice, talmente tanti sono i progetti con protagonista (o co-protagonista) il Comune di Bergamo che hanno ottenuto il via libera. Ma, complessivamente, si parla di una cifra compresa tra i 370 e i 390 milioni di euro. Stimando (per eccesso) in 120 mila il numero di abitanti del capoluogo orobico, significa 3.250 euro per persona.
Un dato, questo, che porta Bergamo in vetta alla “classifica” lombarda e, probabilmente, italiana. Brescia, che ha lavorato altrettanto bene, si ferma infatti a 2.250 euro di fondi Pnrr pro capite (circa 450 milioni di finanziamenti a fronte di circa duecentomila abitanti), mentre Milano è lontanissima, con appena 667 euro pro capite (900 milioni a fronte di 1,35 milioni di abitanti).
Ed è proprio partendo da questo dato che si percepisce la portata del lavoro svolto dalla “macchina Bergamo”. Nei giorni scorsi, Il Sole 24 Ore ha sottolineato come nel capoluogo lombardo ci sia un po’ di delusione per come le iniziali attese non siano state mantenute: al lancio del Pnrr, Milano si aspettava circa tre miliardi di fondi; la scorsa primavera, la cifra era scesa a poco meno di due miliardi; oggi sono stati finanziati solamente 23 progetti per 900 milioni. Dal canto suo, Bergamo ha invece ottenuto più di quanto ci si sarebbe potuti aspettare.
La rivoluzione della mobilità
C’è poi un altro dato da sottolineare: una bella fetta dei progetti bergamaschi che hanno ottenuto fondi dal Pnrr riguardano non solamente la città, ma anche l’hinterland o l’intera provincia. Esempio più lampante è l’E-Bus Rapid Transit, finanziato con ben 80 milioni di euro. Si tratta del collegamento con bus elettrici e in corsia preferenziale tra la città e la sede universitaria di Dalmine che “unirà” la stazione di Bergamo, la sede universitaria di via dei Caniana, l’ateneo di Dalmine e la stazione di Verdello.
Altri 56 milioni di euro sono invece stati stanziati per il collegamento ferroviario Bergamo-Orio, che in realtà rientra in un disegno più ampio di collegamento diretto tra Bergamo e Milano. Restando in tema di binari, 62 milioni di euro andranno al cosiddetto raddoppio della Ponte San Pietro-Bergamo-Montello e 50 milioni serviranno poi per realizzare la tranvia T2 della Val Brembana. Questi fondi erano già stati, in parte, stanziati, ma i progetti sono stati ridisegnati così da (...)