Negozi che ci sono da 100 anni finiscono per chiudere. Ne hanno viste di tutti i colori ma hanno resistito, ed ora è finita. Ognuno dice la sua, il ceto medio non ha i soldi, la gente ha scelto i supermercati, la Carnevali non ha supportato i negozianti, il commercio online, i prezzi dell'energia e gli affitti alle stelle... saranno tutte queste cose messe insieme?
Commenti su: Giù le saracinesche, nei borghi di Bergamo e in periferia è una strage di negozi
Ma quelli che si lamentano del sindaco e dell'amministrazione comunale lo capiscono che non possono farci nulla perché si tratta di una trasformazione che riguarda la società ed è la stessa cosa in ogni singola città?
Sempre a puntare il dito per partito preso...
Una cosa semplice, senza parcheggi vicino ai negozi non c'è comodità, quindi tutti al centro commerciale. Inoltre i prezzi nei negozi non sono molto competitivi causa quello che vi pare, risultato: chiusura
Anche per questo ringraziamo Sindaco e tutta le ultime Amministrazione per non aver fatto niente per contrastare questo fenomeno. "Vedrai che Bergamo" lo slogan di Carnevali si sta concretizzando in abbandono, degrado, meno sicurezza, meno servizi.
Ma certo tutti nei centri commerciali dove i dipendenti ne hanno più una vita sociale aperti orari impossibili
In compenso giusto in via Colleoni ha appena aperto un negozio di articoli in pellame che mi aspetterei di trovare in altri posti. Terrribile vedere certe vetrine lungo la Corsarola….
Ma non era stato emanato un regolamento in merito alle attività commerciali? Se questo è il risultato possiamo aspettarci di tutto….
Poi ci sarà il caso dei negozianti giunti all'età pensionabile che non hanno eredi per proseguire l'attività. Oppure gli eredi non hanno seguito le orme dei genitori....
Classe politica vetusta, lavoro che non c'è, soldi sempre meno. Pagano poco e male. È giusto così destroidi. Ben vi sta.
Chi ha in mano il borsellino ci da lavoro stipendiato, poi si riprende tutti i soldi per cibo, utenze ecc. ecc.
Purtroppo anch'io quest'anno chiuderò la mia attività dopo 66 anni. Dopo 3 generazioni siamo al game over.
Piuttosto che tenersi i locali vuoti, pagando ugualmente manutenzioni e tasse, non sarebbe meglio che i proprietari si accontentassero di affitti ridotti? E poi, esercenti e clientela dovrebbero fare il resto.
Stiamo copiando (male) il modello americano. A parte le zone turistiche e le vie dello struscio dove i negozi vanno bene, la gente si muove in macchina verso i centri commerciali. Alcune amministrazioni comunali (Curno, Stezzano...) hanno permesso la costruzione di decine di supermercati e altre strutture raggiungibili solo in macchina, favorendo questo processo in pochissimi anni.
Forse gli stipendi insufficienti contribuiscono?
La gente si ricorda del negozietto quando ha bisogno del panettone di burro che ha finito, oppure del mezzo etto di prosciutto...tutti a lamentarsi e poi per anni a riempire carrelli nei centri commerciali, ora spesa online,dove quello che compriamo te lo vedi sol sul tavolo...altro che socialità,ognuno ha guardato il proprio interesse ,magari giustamente,ed ora lacrime di coccodrillo..
Distruzione del piccolo commercio di vicinato e grandi catene che si pappano tutto. È partita negli anni 90 e il lavoro sta terminando adesso. Oramai il danno è fatto.
Giusto oggi passavo a piedi in v. Angelo Mai.
Anche lì numerosi spazi vuoti e dismessi.
Desolante.
È un cambiamento epocale, sul quale le amministrazioni comunali hanno pochissimi mezzi per intervenire. Ormai il singolo ha capito che non può competere coi grandi gruppi, che siano GDO o piattaforme web. Aprire una nuova attività espone di certo ai costi fissi e a dover lavorare 12 ore al giorno se non di più, ma i guadagni sono del tutto incerti. Insomma tanta fatica per niente. Così va il mondo nel 21° secolo. Opporsi per questioni di principio porta solo a rompere le proprie ossa
A Bergamo il senso di comunità è sparito a prescindere dalla chiusura dei negozi di quartiere….
È molto triste vedere le saracinesche di botteghe di quartiere e di piccoli artigiani che chiudono....la città perde pezzi della sua storia che raccontano del tempo in cui ci si incontrava in bottega e fra quelle quattro mura nascevano i rapporti di buon vicinato, si consolidava la fiducia che nasceva tra te e il tuo negoziante di fiducia. Ora regna il commercio on line che butta in strada corrieri che lanciano pacchi che spesso contengono merce di scarsa qualità......bisognerebbe che i Comuni elaborati confcommercio e/o l'unione artigiani incentivante i piccoli esercenti ( calzolai, sarti, fruttivendolo e altri) , con aiuti economici , ad avviare le loro attività....per veder rinascere i borghi storici nelle città.
Complimenti sostenitori di Gori e Carnevali questa è la Bergamo che tanto desideravate,un deserto che non disturbi la vostra quiete con auto,motorini e gente che parla e disturba il vostro riposo.