L'esperta risponde

I consigli di Laura Adele Feltri: Bergamo appartiene anche ai turisti, e va bene così

Il boom degli affitti brevi sta cambiando la natura della città. Da inizia anno, gli annunci su Airbnb sono aumentati del 12%. Un indotto per tutti

I consigli di Laura Adele Feltri: Bergamo appartiene anche ai turisti, e va bene così
Pubblicato:

di Angelo Bosio

Le città non appartengono più solamente ai residenti, ma anche ai turisti? Il fenomeno dei bed&breakfast e delle case vacanze, così importante anche a Bergamo, lo farebbe pensare. È stato clamoroso il caso di Barcellona, dove i residenti hanno inscenato una protesta contro i turisti, “rei” di occupare le case e di spingere in alto il costo degli affitti e delle vendite. Ne abbiamo parlato con Laura Adele Feltri, esperta del settore immobiliare.

Laura Adele Feltri

Da dove nasce questo fenomeno?

«Dall’estero e, in Italia, dalle località del Sud. Una quindicina di anni fa era già diffuso in Croazia: era facile  trovare famiglie che adibivano una o più camere da letto con bagno per i turisti. Un modo per arrotondare lo stipendio non molto alto per i croati e, per noi italiani, la possibilità di godere di un mare stupendo e di una vita meno caotica. La cucina era in condivisione con i padroni di casa, si potevano gustare pietanze locali, cucinate da loro. Un’usanza che troviamo anche nelle nostre regioni meridionali: anche oggi c’è sempre un parente che tiene una stanza in più e un piatto da condividere a poco prezzo con gli amici che scendono dal Nord. In realtà, un fenomeno antesignano del bed&breakfast si verificava anche nelle nostre valli: gli abitanti sgombravano la casa e a volte andavano a vivere dei parenti, altre volte addirittura in cantina o nella stalla per lasciare spazio ai signori che venivano da Milano».

Ma il punto di svolta quando c’è stato?

«Quando, in modo sistematico, si è capito che trasformare un appartamento per gli affitti brevi dei turisti potevo rendere molto. Certo, per attuare questa trasformazione è necessario che ci sia una pressione turistica rilevante. A Bergamo è un fenomeno degli ultimi cinque-sette anni».

Possiamo quindi affermare che si è passati dall’improvvisazione all’imprenditoria.

«Certamente, tanto che dal passaparola si è arrivati alla nascita di portali digitali dedicati agli immobili turistici. Se il portale principale degli alberghi è Booking, per le case vacanza esiste da molti anni Airbnb, con un incremento sempre maggiore, canale preposto al contatto tra domanda e offerta. Secondo i dati di Inside-Airbnb.com, al 30 giugno di quest’anno si contano 3.525 annunci in tutta la Bergamasca, con un incremento del 15,6 per cento rispetto al 29 dicembre 2023. Solo in città, a quella data si registravano 1.204 annunci, mentre se ne contano 1.349 al 30 giugno 2024. Il tutto in soli sei mesi. Direi che un 12 per cento in più è un ottimo risultato per i proprietari di casa che affittano soprattutto agli stranieri».

Stranieri che negli ultimi mesi sono per lo più del Nord Europa. Anche se prossimamente, come avvisa Il Sole24 Ore, il boom dei turisti dovrebbe arrivare dall’America.

«Penso che si stabiliranno maggiormente in Toscana o sul lago di Como; è notizia recente che anche Taylor Swift vuole comprare casa sul Lario. La cantante delle generazioni dai cuori infranti, che ha fatto impazzire di gioia 160 mila fan a San Siro, in due  giorni, secondo il tabloid britannico The Sun starebbe cercando con il fidanzato una dimora come fece a suo tempo George Clooney, in zona Bellagio o Menaggio oppure Riva di Faggeto Lario. Un motivo sufficiente perché gli americani vadano nei B&B di Como, anche se qualcuno sicuramente approderà anche a Bergamo. Il lago di Iseo resta invece più appetibile per chi vive nelle vicinanze e non rinuncia, anche se solo per un fine settimana, a un po’ di relax».

Analizzando Bergamo, si parla di “cannibalismo”: gli affitti brevi per i turisti si mangiano quelli a lungo termine per i residenti. Che cosa ne pensa?

«Parto dal dato economico. Leggendo attentamente i dati che InsideAirbnb elabora sugli host (proprietari o gestori che gestiscono appartamenti per vacanze brevi), si scopre che l’entrata media annuale tra città e provincia è di 6.901 euro. Se moltiplichiamo questa cifra per il numero degli annunci, il giro d’affari arriva alla cifra di 24 milioni di euro all’anno solo nella Bergamasca. Analizzando la sola città di Bergamo, e restringendo il campo alle 194 strutture più richieste e prestigiose, il ricavato annuale sale fino a 17.956 euro per ciascuna struttura. Tenendo conto che almeno 140 abitazioni sulle 194 menzionate sono state occupate complessivamente in un anno per 255 giorni, è un dato che parla da solo! E che ci spiega perché i proprietari di casa mettano a reddito le abitazioni, non con formule di affitto tradizionale (quattro anni più quattro) per i loro  concittadini, ma con affitti brevi rivolti ai turisti di prevalenza stranieri».

È un fenomeno iniziato in sordina…

«Sì, ma ora si è allargato a macchia d’olio. Lo si nota buttando l’occhio durante le passeggiate in Città Alta lungo la Corsarola: negli anni passati si incontravano solo i residenti e qualche gitante o turista del fine settimana; adesso, in qualsiasi giorno della settimana, si trovano moltitudini di visitatori che ammirano le nostre chiese, le vie, i palazzi. Sia in Città Alta che nella città al piano molte persone hanno venduto o affittato  appartamenti, non solo a privati, ma anche a società che si occupano a tempo pieno di B&B. L’ultimo caso è la ristrutturazione di un edificio cielo terra commissionato alla  Società Lab78 (di fronte al tribunale di Bergamo in via Borfuro)  per la creazione di quattro appartamenti di lusso con zona benessere e bar privato, dati in gestione dalla Società Rego Apartments già attiva in città con altri appartamenti vacanza».

Un settore economico che, se ben gestito, può creare un ottimo indotto per la città intera.

«Certamente, poiché  non si ferma al solo alloggio, ma si distribuisce con il food, i negozi di oggettistica e artigianato locale, con visite ai musei e itinerari per la città al seguito di guide specializzate. Questo nuovo fenomeno è destinato a cambiare la natura di Bergamo, credo aggiungendo valore; perché nonostante l’alta affluenza di persone, la qualità della pulizia e del decoro cittadino è sempre molto buona. Sono aumentate le aperture di bar con dehor, street-food e ristoranti anche con cibo a km zero, cucinato in modo sano per far conoscere le nostre tradizioni; anche se ormai impazzano le catene di food meno pregiate e più commerciali...».

Alessandro Capozzi, presidente di Federalberghi Lombardia, auspica una concorrenza leale tra case vacanza e alberghi. Che cosa ne pensa?

«Ha ragione Capozzi, le regole vanno rispettate e il trattamento anche fiscale deve valere per tutte le iniziative di ospitalità».

Girando in città ho notato che la percezione dei turisti, da parte dei bergamaschi, è differente tra Città Alta e Città Bassa.

«Città Alta è piccola, teme di venire snaturata, inizia a a soffrire del numero sempre maggiore di visitatori. Città Bassa, essendo più ampia e meno ambita, risente di meno della presenza di visitatori».

Fanno molto discutere gli episodi di cronaca di questi giorni a Firenze e Barcellona.

«Ci troviamo di fronte a due situazioni diverse. Il primo è il caso di Barcellona dove il sindaco ha annunciato che non rinnoverà più le licenze degli oltre diecimila appartamenti attualmente in affitto turistico, così che nel 2029, scadute tutte le licenze, parte della città tornerà residenti. Il secondo caso riguarda la decisione del Tar che ha dichiarato decaduto il divieto del Comune di Firenze relativo a nuovi affitti brevi nell’area Unesco nel centro storico. Certo, non è facile trovare un buon equilibrio tra turisti e residenti. Certamente è un fenomeno da governare. Credo che qualsiasi iniziativa sarà approvata sia destinata ad abbassare il numero di alloggi concessi agli stranieri, che potrebbero così ritornare ai residenti. C’è da considerare comunque che gli affitti brevi riguardano per lo più immobili di piccole dimensioni, adatti a un soggiorno breve più che a uno di lungo termine. È pure vero che alcuni alloggi sono stati divisi in più unità abitative... tra i penalizzati dalla nuova situazione credo che ci siano anche gli studenti universitari che devono affrontare la salita dei prezzi soprattutto delle case piccole. Insomma, è un fenomeno complesso che va affrontato anche a livello generale, legislativo».

Commenti
Maria Teresa Solivani

La signora Feltri avrà forse i suoi buoni motivi per rallegrarsi dell'assalto dei turisti ma io ,da residente a Bergamo bassa e nativa posso solo dissociarmi dal suo pensiero. Ha mai avuto come vicini di casa temporanei dei turisti da b&b ? Molto spesso sono persone rumorose,che se ne fregano del giusto smaltimento dei rifiuti lasciando per le scale o on strada sacchetti con rifiuti e i proprietari,ovviamente,se ne infischiandosene,tanto non ci abitano loro ma intascano molti soldi in poco tempo. L'anima della mia città ormai è perduta .....disseminata spesso da turisti maleducati e chiassosi .....non pagano neanche le multe per i divieti di Città Alta! Tanto se la multa non gliela contesti subito CIAO! E così il turismo mordi e fuggi arricchisce i ristoratori,alcuni esercenti,aeroporto,OrioCenter ma impoverisce una città rendendola senza anima e con sempre meno sicurezza. Comprendo i residenti spagnoli.

utente

La signora Feltri non ha ben chiaro l'effetto altamente negativo di tutto ciò che descrive. Città Alta ha (aveva) un tessuto fragilissimo che è attualmente in frantumi. Chi ci abita del food e dell'oggettistica, oltre che della sporcizia e del degrado, farebbe volentieri a meno. ormai è tutto snaturato. Personalmente posso dire che mia figlia da Città Alta se ne è andata da qualche tempo. Io e mio marito ce ne andremo a breve. Tengo a precisare che abito in una casa di mia proprietà e che non rimpiangerò la scelta. Città Alta sarà sempre più la discarica del pessimo turismo di cui Ryanair è responsabile, unitamente ad un'Amministrazione comunale cui la situazione è sfuggita di mano.

Seguici sui nostri canali