Il caro libri preoccupa in Bergamasca: ecco quanto si spende per ogni figlio (più del previsto)
Per le medie si va dai 250 fino ai 300 euro, mentre per il primo anno in un istituto superiore la base è sempre sui trecento euro
Si avvicina l'inizio della scuola e, come tutti sanno bene, torna il problema dei testi da comprare: il caro libri ormai occupa in questo periodo i pensieri dei genitori, che spendono un capitale per far studiare i propri figli. Il tutto non è una novità, ma quanto spenderà in media quest'anno una famiglia bergamasca? A dircelo è un report della Uil Scuola di Bergamo, che mostra i dati di Etuc-Ces (la Confederazione europea dei sindacati).
Spesa oltre i cinquecento euro
A quanto pare, per la scuola media la forbice va dai 250 fino ai trecento euro, mentre per il primo anno in un istituto superiore la base è sempre sui trecento euro. Senza contare però l'acquisto di materiale aggiuntivo, come ad esempio un dizionario, che si aggira sui 120 euro, lo zaino e la cancelleria tra astuccio, penne e quant'altro, così come l'abbonamento ai mezzi (che tra l'altro, sebbene di poco rispetto ai biglietti, pure è aumentato).
Insomma, un nucleo familiare arriva a spendere oltre cinquecento euro solo per l'avvio dell'anno scolastico di un figlio, quindi figurarsi chi ne ha di più. Magari alcuni che vanno alle medie e altri che devono iniziare le superiori, e perciò non basta passare i libri di seconda mano. Come se non bastasse, le cifre indicano che in Italia da gennaio a maggio 2023 la cancelleria è rincarata del 9 per cento, invece l'aumento dei compensi è stato solo del 4 per cento.
Preoccupa il caro libri
Questo significa che il prezzo dei libri di scuola aumenta due volte più velocemente delle retribuzioni di tutta Europa e il costo della cancelleria, sempre tra gennaio e maggio di quest'anno, è aumentato addirittura del 13 per cento per Germania e Malta, rispetto a un aumento dei salari del 6 per cento, e in Croazia arriva al 19 per cento rispetto a un aumento delle paghe dell'8 per cento. Il che è preoccupante, se si considera che nel 2019 l'aumento più significativo per il settore scuola era stato dell'1,7 per cento.
Per Uil, la Dote Scuola di Regione Lombardia non sarebbe sufficiente, perché non coprirebbe tutta la platea di persone in difficoltà. Infatti, pur figurando con un reddito superiore ai 15.748,78 euro stabiliti dalla misura, non terrebbe conto dei vari costi che sono chiamate ad affrontare ogni giorno. Il sindacato ha invitato anche i Comuni ad attuare iniziative per sostenere l'istruzione, ma diversi già lo fanno e comunque, con le poche risorse, non sempre si riesce a dare un contributo significativo.