Prezzi e stipendi

Il caro vita picchia duro e adesso, per starci dentro, anche in Bergamasca si taglia sul cibo

L’inflazione nella nostra provincia non si ferma, anche se ha rallentato: siamo all’1,4 per cento annuo. Ma per gli alimentari si sale al 2,5

Il caro vita picchia duro e adesso, per starci dentro, anche in Bergamasca si taglia sul cibo

Siamo tutti (o quasi) più poveri. Anche chi guadagna la stessa cifra di qualche anno fa, addirittura chi ha ricevuto un piccolo aumento di stipendio. Lo siamo perché da quando, nel 2022, l’inflazione è schizzata a livelli record non s’è mai fermata e sebbene oggi abbia rallentato – di molto, fortunatamente – la sua corsa, i prezzi continuano a salire, a differenza delle retribuzioni, statisticamente ferme al palo dalla notte dei tempi. Il discorso è nazionale, ma ovviamente vale anche per Bergamo e la sua provincia.

Dove tagliare? Sulla spesa

In questi casi, sono i numeri a offrire una fotografia molto più esaustiva rispetto alle parole. I dati Istat del mese di settembre, diffusi alcuni giorni fa, dicono che l’inflazione media annua a Bergamo è pari all’1,4 per cento. Ciò significa che, rispetto al settembre 2024, il costo della vita è aumentato di quella percentuale.

Stando all’Unione nazionale consumatori, per una famiglia media bergamasca significa un aumento annuo di spesa di 423 euro. Questo dato posiziona la nostra città al 27° posto della graduatoria nazionale stilata dall’Unione stessa, alla pari con Brescia e appena sotto Milano (dove l’extra-spesa annua è stimata in 430 euro) e di poco sopra alla mediana italiana di 401 euro. Certo non una notizia positiva, ma se si considera che nel primo semestre dell’anno Bergamo è stata spesso nella top 10, arrivando addirittura al quarto posto nazionale nei rincari stimati di giugno, meglio non lamentarsi.

Va però detto che non tutti i settori di spesa hanno subito uguali rincari. Ed è qui che sta il problema: come ha sottolineato L’Eco di Bergamo, se si “scorpora” il dato dell’1,4 per cento di inflazione si scopre che la voce «prodotti alimentari e bevande analcoliche» ha visto un aumento anno su anno del 2,5 per cento.

Ciò significa che le famiglie bergamasche, oggi, quando vanno a fare la spesa spendono mediamente il 2,5 per cento in più rispetto a un anno fa. Non stupisce, dunque, che (…)

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