il flash mob

Il mondo del wedding "occupa" il Sentierone, per dire che lavorare in sicurezza è possibile

Venerdì (26 febbraio) dalle 13 alle 14, il Sentierone ospiterà un matrimonio vero e proprio: dall’arrivo degli sposi in auto d’epoca alla festa finale, all’interno di uno scenario nuziale con arredi, scenografie e tutti i servizi legati all’evento

Il mondo del wedding "occupa" il Sentierone, per dire che lavorare in sicurezza è possibile
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Domani, venerdì 26 febbraio, dalle 13 alle 14, il Sentierone ospiterà un matrimonio vero e proprio: dall’arrivo degli sposi in auto d’epoca alla festa finale con deejay, all’interno di uno scenario nuziale con arredi, scenografie e tutti i servizi ristorativi e operativi legati all’evento. A scendere in piazza, con un originale flash mob, questa volta è il mondo del wedding, per dare voce alla filiera dello spettacolo collegata a Confcommercio Professioni e ad Aiom Bergamo, l’Associazione Italiana Organizzatori Matrimoni, aderenti ad Ascom Confcommercio Bergamo.

Uno show pensato nei minimi particolari, nel rispetto delle norme anti-Covid, così come deve essere un matrimonio: intorno alla categoria dei wedding planner ruotano diverse altre professionalità. Un settore che in Italia genera un indotto annuo di decine di miliardi di euro e che in Bergamasca coinvolge oltre 11 mila lavoratori, compresi i professionisti e gli atipici, e circa 1.000 imprese.

«Il flash mob si terrà contemporaneamente in altre 14 città tra cui Cagliari, Catania, Padova, Pescara e Roma – spiega Matteo Mongelli, presidente di Confcommercio Professioni Ascom Bergamo -. Chiediamo al Governo una maggiore considerazione perché la platea è ampia e non apparteniamo a un unico codice Ateco. Dietro al mondo del wedding c’è infatti una filiera lunghissima che da oltre un anno è allo stremo e deve essere messa nelle condizioni di ripartire il prima possibile e in sicurezza. Non basta infatti rialzare una saracinesca: la riapertura è lenta e graduale, organizzare un matrimonio richiede tempo».

Il timore della categoria è che anche nel 2021 non si possano svolgere matrimoni, viste le richieste di slittamenti di data e risarcimenti degli acconti già raccolti dai professionisti del settore. Un ulteriore beffa, che si aggiunge si mancati ristori e ai danni causati dalle restrizioni del 2020, per una perdita di fatturato stimata tra l’85 e il 95 per cento.

«In Bergamasca si stima una perdita di qualche decina milioni di euro, senza contare le ricadute sui luoghi di cultura, spettacolo, alberghi, ristoranti e bar - sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Pur contando su poco più di 1.000 imprese con oltre 2.300 addetti, il mondo degli eventi muove un indotto di proporzioni enormi, con circa 3,000 professionisti e oltre 5.000 atipici. Il blocco dei matrimoni sta mettendo al palo proprio queste categorie di lavoratori che, di fatto, sono senza ammortizzatori sociali. Si possono sviluppare linee guida per la gestione degli eventi in sicurezza, come del resto avviene in tutti i settori produttivi dove la gente si muove e lavora con altre persone».

Il flash mob in programma domani nasce infatti dall’idea di mostrare attraverso un quadro vivente uno spaccato dell’operatività e del numero di competenze che sono parte essenziale di ogni matrimonio. «Punteremo i riflettori sulla lunga catena di professionisti che di solito opera prima, durante e dopo il fatidico sì - conclude Paola Rovelli, presidente di Aiom Bergamo -. Sarti, hairstyle, make-up style, atelier sposi, scenografi, allestitori, noleggio arredi, fioristi, service, agenzie viaggio e tutti coloro che sono visibili durante un ricevimento come noleggio auto, catering, personale di servizio, barman, fotografi, musicisti, cantanti, deejay, animatori, tecnici audio, video e luci. Abbiamo bisogno di dialogo e confronto con le istituzioni. Nella totale incertezza e nello stato di paura generale tra gli operatori e la clientela, la ripresa sarà lunga e difficile: non è possibile lavorare ancora per riprogrammare gli eventi annullati né programmarne di nuovi».

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