Il premio di produzione, se usato bene, migliora le performance di dipendenti e azienda
Luigi Birtolo, dello Studio Birtolo & Partners che da oltre vent’anni si occupa di consulenza del lavoro, spiega uno strumento sempre più utilizzato
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Il premio di produzione è una forma di incentivo economico che viene assegnato ai lavoratori per premiarli per il raggiungimento di obiettivi specifici legati alla produttività o ai risultati aziendali. Questo premio può variare in base ai parametri stabiliti dall’azienda e può essere legato a diversi fattori, come l’aumento della produttività e della qualità del lavoro con il raggiungimento di standard di qualità elevati e di riduzione dei difetti con conseguente miglioramento della qualità del prodotto o del servizio.
Ne parliamo con Luigi Birtolo, dello Studio Birtolo & Partners, che da oltre vent’anni si occupa di consulenza del lavoro, relazioni sindacali, gestione delle risorse umane, amministrazione del personale ed elaborazione paghe.
Come funziona il premio di produzione?
«Il premio è in larga misura legato a obiettivi economici: il raggiungimento di risultati finanziari, come un incremento dei ricavi o una riduzione dei costi, risulta essere oggi un importante, ma non l’unico, motore che spinge le aziende a introdurre politiche di questo stampo. Anche l’innovazione risulta essere una leva importante nella costruzione dei piani di incentivazione che prevedono l’adozione di nuove tecnologie, processi o idee che portano miglioramenti significativi nella produzione. Il premio è generalmente destinato a stimolare i dipendenti a dare il massimo e a contribuire al successo dell’azienda ed è erogato sotto forma di una somma di denaro, bonus annuali, oppure mediante altre forme di incentivo, come giorni di riposo extra, buoni o benefit aziendali. Introdurre un premio di produttività in azienda comporta il rispetto di alcune normative fiscali, contrattuali e aziendali».
Quali sono i benefici per l’azienda nell’introdurre un premio di produttività?
«Per l’azienda, i benefici sono molteplici. Innanzitutto, un premio di produttività può migliorare l’engagement dei dipendenti, aumentare la loro motivazione e contribuire a creare un ambiente di lavoro positivo. Inoltre, collegare i premi a obiettivi specifici può orientare i lavoratori verso risultati che sono in linea con le priorità aziendali. Da un punto di vista fiscale, il premio di produttività gode di un trattamento agevolato in termini di tassazione, riducendo il carico fiscale sia per l’azienda che per il dipendente, a patto che vengano rispettati determinati requisiti».
Come viene calcolato un premio di produttività? Ci sono parametri specifici che l’azienda deve considerare?
«Il calcolo del premio di produttività può variare in base agli accordi aziendali. In genere, l’azienda stabilisce dei parametri chiari, come obiettivi di produzione, qualità, riduzione dei costi o miglioramento dei tempi di risposta. Questi obiettivi devono essere misurabili e realistici. Inoltre, devono essere concordati con i rappresentanti dei lavoratori, come previsto dalle normative in vigore. Il premio può essere erogato in base al raggiungimento di percentuali specifiche di questi obiettivi o, in alcuni casi, anche su base individuale, a seconda delle politiche aziendali. Un’azienda dovrebbe prima di tutto valutare la propria struttura organizzativa e la possibilità di misurare in modo chiaro e oggettivo i risultati di produttività. È importante che gli obiettivi siano realistici e raggiungibili, per evitare che il premio diventi un incentivo negativo. Inoltre, l’azienda deve tenere conto della situazione economica e della sostenibilità finanziaria, poiché il premio di produttività è una spesa aggiuntiva che deve essere pianificata. Infine, è fondamentale coinvolgere i lavoratori e i loro rappresentanti, affinché l’accordo sia condiviso e percepito come equo».
E riguardo agli aspetti fiscali? Qual è il trattamento fiscale del premio di produttività?
«I premi produttività subiscono una tassazione particolare e possono beneficiare, infatti, di alcuni vantaggi fiscali, oggi rappresentati dall’applicazione di una imposta sostitutiva. Per beneficiare delle agevolazioni, il premio deve essere previsto da un accordo sindacale, aziendale o territoriale e deve essere erogato su base annua. Inoltre, deve essere legato a specifici obiettivi di produttività e non deve sostituire altre forme di compenso o salario. Se questi requisiti sono rispettati, il premio può essere tassato con un’aliquota ridotta fissata al dieci per cento, ma, dal 2017 in poi, le diverse Leggi di Bilancio che si sono succedute negli anni hanno previsto una ulteriore riduzione dell’aliquota al cinque per cento».
In conclusione, il premio di produttività è uno strumento efficace per migliorare la performance aziendale?
«Se gestito correttamente, sì. Può essere un ottimo strumento per motivare i dipendenti, migliorare la performance e allineare gli interessi dei lavoratori con gli obiettivi aziendali. Tuttavia, è fondamentale che l’azienda stabilisca obiettivi chiari, realistici e misurabili e che il premio venga erogato in modo equo. In questo modo, il premio diventa un incentivo positivo che favorisce la crescita e lo sviluppo, sia per i lavoratori che per l’azienda stessa».