24 novembre

In 1.500 al corteo di Bergamo organizzato dai sindacati contro la legge di Bilancio

I manifestanti hanno sfilato da Piazza Pontida fin sotto il Palazzo della Provincia, dove sono iniziati gli interventi. Le percentuali di adesione allo sciopero nelle aziende

In 1.500 al corteo di Bergamo organizzato dai sindacati contro la legge di Bilancio
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Ieri, venerdì 24 novembre, hanno sfilato da Piazza Pontida per le strade di Bergamo, fino ad arrivare al Palazzo della Provincia, sede della Prefettura, i circa 1.500 lavoratori di tutto il comparto privato per lo sciopero proclamato dai sindacati Cgil e Uil contro la nuova legge di Bilancio.

Il corteo è stato aperto dai cartelli con i nomi di tutte le donne vittime di femminicidio nel 2023, data la vicinanza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Contro la legge di bilancio

Al centro della protesta c'è la richiesta di un cambio di rotta nella legge di Bilancio in discussione in Parlamento. «La grande partecipazione al corteo di questa mattina - ha esordito Marco Toscano, segretario generale della Cgil di Bergamo aprendo gli interventi davanti alla Provincia - è il segno che le ragioni portate avanti nella nostra mobilitazione sono quelle che le persone sentono davvero importati nelle loro vite: la necessità urgente di un aumento dei salari e di una piena indicizzazione delle pensioni, il bisogno di una sanità pubblica accessibile e da potenziare, ma anche provvedimenti concreti per aumentare l'occupazione femminile. Queste sono le priorità, questo ha chiesto oggi la piazza anche nella nostra città».

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Gli interventi

Sono seguiti gli interventi del coordinatore provinciale della Uil Pasquale Papaianni; Simona De Martino, delegata Bonduelle Filcams-Cgil; Roberto Pezzotta segretario di Uil pensionati; Corinne Galizzi, delegata Evoca Fiom-Cgil; Valentina Colombo, Ufficio migranti e Gruppo giovani Cgil di Bergamo; Pasquale Tino, delegato Uil;  Andrea Bettinelli, delegato Asst Bergamo Ovest della Fp-Cgil, e Annalisa Colombo, segretaria della Cgil di Bergamo.

L'intervento conclusivo è stato affidato a Pino Gesmundo, segretario nazionale della Cgil. Mentre all'esterno si susseguivano gli interventi, una delegazione di sindacalisti e lavoratori è stata ricevuta dal capo di Gabinetto, la viceprefetta Marisa Amabile.

Dove si è scioperato di più

Le adesioni più alte sono state registrate nel compartimento metalmeccanico, con aziende importanti come la Same all'80 per cento, la Bembo nei vari siti all'80 per cento e la Daline di Costa Volpino al 70 per cento; seguiti da quello tessile e chimico e da quello agroalimentare, dove alla Sanpellegrino hanno scioperato l'80 per cento degli operai al secondo turno e alla Finefood con una media tra il 60 per cento e il 70 per cento (primi due turni).

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