Legge di bilancio

In 200 da Bergamo per la manifestazione organizzata da Spi-Cgil

Circa 150 a bordo di tre bus, più una cinquantina in treno i pensionati che hanno raggiunto piazza San Babila a Milano

In 200 da Bergamo per la manifestazione organizzata da Spi-Cgil
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Circa 150 persone a bordo di tre bus, più una cinquantina in treno. Ben duecento, in totale, i pensionati che da Bergamo hanno raggiunto la manifestazione organizzata dallo Spi-Cgil questa mattina, mercoledì 30 ottobre, in piazza San Babila a Milano.

Piazza San Babila è stata una delle ventiquattro piazze che dal 28 al 31 ottobre vedranno la mobilitazione di pensionati e pensionate della Cgil in tutta Italia contro «una legge di bilancio inadeguata, che non tiene conto dei bisogni delle persone».

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Le parole della sindacalista sul palco

«Rivendichiamo la tutela del potere d'acquisto dei pensionati - ha spiegato Augusta Passera, segretaria generale dello Spi-Cgil di Bergamo, che è intervenuta dal palco -, un sistema previdenziale che sappia garantire il giusto diritto alla pensione, ma anche risposte su sanità, non autosufficienza e fisco nel segno dell'equità e dell'universalità».

«Invece di combattere con fermezza l'evasione fiscale e contributiva il Governo pensa ancora una volta a ridurre le pensioni. Occorre, invece, garantire la tutela del potere d'acquisto dei pensionati, come indicato nella piattaforma unitaria, per rispettare il patto tra Stato e cittadini. Riteniamo inaccettabile che il Governo, sul tema, non abbia mai aperto un vero confronto con le organizzazioni sindacali», ha aggiunto Passera.

Il sindacato di via Garibaldi, in vista della giornata di protesta, aveva svolto 14 assemblee sul territorio provinciale. «Questa serie di incontri ha messo in luce come sia difficile per i semplici cittadini entrare nel merito delle azioni di governo e come spesso ci si fermi alla proclamazione di un "successo" che tale non è - ha concluso la sindacalista -. Questo esecutivo sta facendo digerire a piccoli bocconi decisioni che in realtà sono attacchi continui a un’idea di società equa e solidale. Ci è stato chiesto di non cedere e continuare a tutelare il nostro modello di società».

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