I dati

I redditi aumentano, ma l'inflazione si mangia tutto. I "paperoni", però, non piangono

Nel 2022 l'aumento della ricchezza pro capite è stata del +4,3 per cento, ma i prezzi sono aumentati del +6,8 per cento

I redditi aumentano, ma l'inflazione si mangia tutto. I "paperoni", però, non piangono
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Anche a Bergamo, così come in altre parti del nostro Paese, i redditi non riescono a tenere il passo dell'inflazione e dell'aumento del costo della vita.

L'inflazione manda in fumo l'aumento dei redditi

I dati, riportati oggi (mercoledì 24 aprile) da L'Eco di Bergamo, arrivano dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023, riferite all'anno d'imposta 2022. Dal panorama che ne emerge, la nostra provincia ha riscontrato un incremento dei redditi, con 23.788 euro, quindi 977 euro in più dei 22.811 euro del 2021 (le cifre sono lorde). In pratica, si tratta di mezza mensilità lorda in più, che però è mandata in fumo dall'aumento dei prezzi.

Nel 2022, infatti, i redditi bergamaschi sono aumentati del +4,3 per cento, ma nello stesso anno, segnato da crisi internazionale e impennata dei costi di energia e materie prime, l'inflazione era stata pari al 6,8 per cento. La forbice tra i due valori era quindi di 2,5 punti percentuali, addirittura peggio del periodo del Covid, quando nel 2020 i redditi erano scesi del 2,5 per cento, ma l'inflazione era stata negativa con il -0,5 per cento, con una perdita quindi di solo il 2 per cento del potere d'acquisto.

I Comuni con cittadini più ricchi

Se poi si va a vedere nello specifico in Bergamasca, la ricchezza si concentra nel capoluogo e nell'hinterland, mentre le valli rimangono in difficoltà. Gorle è il comune con il reddito medio più alto (31.942 euro pro capite, +1,6 per cento sul 2021 con 517 euro in più), dopo vengono Mozzo (31.895 euro, +4,3 per cento con 1.310 euro in più) e Bergamo città (30.512 euro, +4,9 per cento con 1.421 euro in più).

Bergamo risulta essere anche il terzo capoluogo italiano col reddito più alto, dietro Milano (35.282 euro) e Monza (31.362 euro). I redditi medi più bassi si trovano invece a Cassiglio (in fondo con 15.295 euro), fanno meglio Blello (15.503 euro) e Vedeseta (15.543 euro). Nell’ultimo anno, però, proprio nelle valli i redditi sono cresciuti più velocemente, come nel caso di Valleve (+22,4 per cento, da 14.463 a 17.708 euro), Fuipiano Valle Imagna (+14 per cento, da 14.993 a 17.086 euro) e Colere (+12,7 per cento, da 18.679 a 21.051 euro). La diminuzione maggiore del reddito pro capite si è registrata invece a Scanzorosciate (-9,4 per cento, da 29.216 a 26.474 euro), che rimane comunque tra i dieci comuni orobici più ricchi.

Cresce la ricchezza dei "paperoni"

Le fasce di reddito più rappresentate sul nostro territorio sono quelle tra i 15 ed i 26mila euro (274mila bergamaschi) e tra 26-55mila euro (230mila persone), in pratica il ceto medio, che rappresenta il 61 per cento dei cittadini. Cresce la ricchezza tra i più facoltosi: nel 2022 sono stati 9.839 coloro che hanno dichiarato più di 120mila euro (2.754 in città), con un +14,6 per cento rispetto al 2021, anno in cui già erano cresciuti del 21,3 per cento.  Nel 2022, inoltre, nella nostra provincia i contribuenti sono cresciuti dell’1,8 per cento, mentre a livello nazionale erano stati il +1,3 per cento.

Commenti
Massimo

E si ..eccome se aumentano. Ma 'doe po'

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