venerdì 4 marzo

Ispettorato nazionale del lavoro, presidio in via Novelli: «Mancano personale e mezzi economici»

Mobilitazione dalle 10 alle 12. A oggi la Bergamasca può contare su solo 44 dipendenti (nove in meno di due anni fa)

Ispettorato nazionale del lavoro, presidio in via Novelli: «Mancano personale e mezzi economici»
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Il personale dell'Ispettorato nazionale del lavoro è in stato di agitazione e venerdì prossimo (4 marzo), dalle 10 alle 12, con un presidio davanti alla sede di via Novelli protesterà per «la scarsa attenzione che le istituzioni hanno nei confronti di un servizio che, a parole, diventa centrale e irrinunciabile, ma che viene facilmente dimenticato».

La scintilla che ha scatenato la mobilitazione, che a metà marzo si concretizzerà in uno sciopero, è stata la mancata armonizzazione della indennità di amministrazione, prevista per altre amministrazioni pubbliche del comparto delle funzioni centrali, e che per l’ispettorato è invece scomparsa. Vi è poi la criticità rappresentata dalla carenza di personale: i concorsi per i nuovi ispettori sono stati svolti, ma ogni sede, Bergamo inclusa, attende ancora di sapere quando e quanti rinforzi arriveranno.

Non più tardi dell’anno scorso il ministro Andrea Orlando aveva promesso l’arrivo di una ventina di nuovi ispettori nella nostra provincia, ma ad oggi la struttura provinciale può contare su appena 44 dipendenti, di cui 22 ispettori attivi e un dirigente. Ossia nove persone in meno rispetto a due anni fa. La rete delle aziende da controllare, però, supera le 80 mila unità.

«Si tratta di risorse particolarmente limitate per un'attività che si occupa principalmente della vigilanza sul lavoro nero e irregolare e della sicurezza sui luoghi di lavoro – sottolinea Angelo Murabito, segretario generale di Cisl Fp Bergamo -. Negli ultimi mesi si sono aggiunte altre incombenze, relative ai controlli sul rispetto dei protocolli Covid e ai quattro obiettivi strategici previsti nel Pnrr relativi alla lotta al sommerso, che non hanno avuto alcun finanziamento né un potenziamento dell'ente o dei dipendenti».

Sulla questione economica alla base della protesta di venerdì, poi, Murabito insiste: «È necessario superare la logica del costo zero. Sulle spalle di lavoratrici e lavoratori gravano ulteriori attribuzioni di competenza anche in tema di sicurezza, ma le necessità di riorganizzare i processi produttivi, di rinnovare i gestionali informatici e di garantire servizi online richiedono un impegno serio del Governo, che non può abbattere il lavoro irregolare senza investire sul rafforzamento del sistema della vigilanza e dei controlli e sulla valorizzazione delle risorse umane in esso impiegate».

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