La crisi colpisce anche l'azienda tessile Albini: uscita volontaria per 35 lavoratori
La società ha anche annunciato la decisione di mettere in vendita lo stabilimento tarantino della Tessitura di Mottola
La crisi economica conseguente all’emergenza Covid colpisce anche la storica azienda tessile bergamasca Albini che ha annunciato la decisione di mettere in vendita lo stabilimento tarantino della Tessitura di Mottola, avviando la messa in liquidazione della società e cercando possibili acquirenti.
Inoltre per quel che riguarda il sito di Albino e il polo logistico di Gandino, nei quali lavorano circa 630 dipendenti, azienda e sindacati hanno raggiunto un accordo che prevede l’uscita volontaria di un massimo di 35 lavoratori entro la fine del mese (30 marzo).
L’accordo è rivolto in primis a dipendenti che maturerebbero i requisiti pensionistici nell’arco dei prossimi due anni. L’azienda si impegna a coprire fino al 75 per cento della retribuzione annua lorda, da cui va sottratto il corrispettivo lordo della Naspi.
Le scelte fatte dalla società dipendono dalla crisi di un comparto che a sua volta è legata all’eccesso di offerta e alla riduzione dei consumi, ulteriormente aggravata dalle limitazioni e dalle chiusure che si sono susseguite da marzo dell’anno scorso. In una nota la società spiega di aver perso un terzo dei ricavi nel 2020.