posti di lavoro a rischio

La Rotork Instruments di Orio al Serio conferma i 30 esuberi: scatta la protesta dei lavoratori ai cancelli

Si tratta di quasi la metà dell’intero organico (67 i dipendenti totali). Secondo i sindacati, l'azienda non accetta le alternative proposte

La Rotork Instruments di Orio al Serio conferma i 30 esuberi: scatta la protesta dei lavoratori ai cancelli

Mattinata tesa ai cancelli della Rotork Instruments di Orio al Serio. All’entrata dell’azienda, sotto la pioggia, i lavoratori hanno organizzato oggi (lunedì 1 dicembre) un presidio per protestare contro la conferma dei 30 esuberi annunciati.

Si tratta di quasi la metà dell’intero organico: 30 posti a rischio su 67 dipendenti. La protesta arriva dopo il primo incontro tra la direzione e le delegazioni sindacali, un confronto che, secondo gli stessi sindacati, non ha portato alcun passo avanti.

Sindacati delusi: «Nessuna apertura»

Nei giorni scorsi, durante il primo incontro tra azienda e sindacati, Fim Cisl e Fiom Cgil si aspettavano di discutere soluzioni alternative ai licenziamenti, come l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

Ma l’azienda, spiegano dai sindacati Livio Salvioni e Giuseppe Lupoli, si è presentata senza margini di trattativa: «Un incontro che non ha portato nessun avanzamento per la soluzione dei problemi e il mantenimento del posto di lavoro. L’azienda non trova altra soluzione che risolvere il nodo degli esubero con licenziamenti incentivati entro la fine di questo mese, di fatto non concedendo nemmeno il tempo necessario al lavoratore per valutare una scelta di questo tipo. Al momento, di fatto, non c’è ancora una base su cui discutere, che per le parti sindacali deve comprendere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali».

Tutti d’accordo 

La protesta di oggi ha bloccato per alcune ore l’attività dello stabilimento, che produce elettrovalvole per applicazioni industriali. La mobilitazione è stata decisa all’unanimità dai lavoratori, preoccupati per l’impatto occupazionale e per l’assenza di alternative messe sul tavolo dell’azienda.

Le parti torneranno a incontrarsi domani (2 dicembre), ma i sindacati non escludono nuove iniziative se non arriveranno dalla Rotork segnali concreti di apertura.

Intanto, l’obiettivo della trattativa resta lo stesso: evitare licenziamenti e aprire un confronto reale sugli strumenti disponibili per tutelare il lavoro.