La Trevikart di Pontirolo «vende a un gruppo sconosciuto e licenzia tutti»
La protesta di Fistel Cisl e Slc Cgil, a rischio 30 dipendenti
Grande sconcerto dei sindacati oggi (mercoledì 19 maggio) per la decisione della Trevikart di Pontirolo, azienda specializzata nella produzione di scatole per il mercato alimentare. Un settore che ha “tenuto” anche durante la crisi generata dall’epidemia da Covid, e che anche ora ha ottimi volumi di produzione. La direzione ha infatti comunicato di aver venduto ad un gruppo straniero e di aver deciso di licenziare tutti e 30 i suoi dipendenti.
L'azienda si è insediata a Pontirolo da pochi anni, dopo aver chiuso uno stabilimento in Brianza con conseguente trasferimento dei lavoratori.
«È un’azienda che non ha mai brillato per la qualità delle relazioni sindacali e non le ha mai favorite – dicono Luca Legramanti e Paolo Turani, segretari generali di Fistel Cisl e Slc Cgil -. Negli ultimi mesi dalla fine del 2020, ci aveva comunicato l’intenzione di cessare l'attività produttiva di Pontirolo, sulla base di numeri negativi che però non ha mai mostrato in nessuna occasione. Contestualmente, però, ha anche aggiunto di non aver preso una decisione definitiva e di attendere le novità del governo in tema di licenziamenti e Cassa Integrazione».
La situazione è sembrata in via di miglioramento nei mesi successivi, anche perché né i rappresentanti sindacali, né tantomeno i gruppi provinciali hanno più ricevuto notizie riguardo una qualche intenzione di lasciare a casa i dipendenti. Poi la doccia gelata a fine aprile, quando l'azienda attraverso il direttore del personale comunica l'intenzione di cessare l'attività produttiva, spiegando di aver venduto ad un gruppo «di cui non ricorda il nome» che procederà quanto prima al licenziamento di tutti i lavoratori.
«Una situazione che non possiamo accettare: mentre i lavoratori di Pontirolo verranno licenziati, un'altra società sarà lì a lavorare al posto loro, perché il lavoro non manca e i famosi numeri che hanno continuato a definire negativi nessuno li ha mai visti – continuano i due sindacalisti -. Un'azione da parte della società fatta senza coinvolgere né le Rsu di sito né le strutture sindacali territoriali, un atteggiamento che fa sorgere qualche naturale dubbio sulla bontà della scelta aziendale. Metteremo in campo tutte le azioni sindacali necessarie per tutelare i lavoratori di Pontirolo - concludono Legramanti e Turani - a cui spetta una ricollocazione all’interno della nuova attività o negli altri stabilimenti del gruppo, uno dei quali si trova a pochi chilometri da Pontirolo».