Commenti su: L'allarme de "Le botteghe di Albino": «Negozi sfitti? La situazione si sta facendo pesante»

Josep

I commercianti sono coscienti che siamo nel 2025 e che la situazione attuale è figlia delle decisioni mai prese e sempre rinviate

Ivan

Quando ero piccolo Albino era l'Oriocenter della Valle seriana.. Poi i poteri forti hanno creato i centri commerciali...tutti luccicosi, pieni di luci di gente..belli...ma , con relativo svuotamento dei piccoli e grandi paesi... Il negozietto non può più campare con le 4 persone di un paese che non hanno l'auto per spostarsi nel centeo commerciale. Gli affitti sono troppo elevati, le tasse insostenibili, la vita commerciale qui da noi nel quartiere non ha più senso. Avete chiuso via mazzini perché centro storico e l'avete ammazzata.. Lasci la macchina 5 minuti e prendi la multa.. Quando il danno è fatto, il segno resta. Ora è tardi per rimediare, la politica, doveva pensarci prima e invece.. costruiamo l'oriocenter, l'ipertensione di seriate, il lidl, l'md e chi più ne ha più ne metta..

Antonio

Direi che la situazione sarà sempre peggio in tutte le città e anche i centri commerciali si stanno svuotando , l online prevarrà prima o poi , troppo comodo: prezzi bassi , trovi tutto quello che cerchi in un unico shop, non devi fare la fila nelle casse, lo puoi ordinare mentre stai sul cesso, ti arriva in casa , Risparmi tempo e denaro

Mauri

Si è sempre additato il privato come quello che paga meno tasse e guadagna tanto. Decine di migliaia di negozi pagano sicuramente più tasse di pochi centri super organizzati che hanno gruppi di commercialisti i quali sanno come pagare il meno possibile. Se poi parliamo dell'on line ......ecco, quelli spesso proprio non le pagano in Italia. Però noi siamo felici perché risparmiamo. Invece, mai come in questi anni spendiamo di più. Primo perché nei supermercati vai ad acquistare 10 articoli e ne acquisti quasi sempre 15. Secondo quando non esisteva l'on line e dovevo uscire per acquistare qualche cosa che volevo.......mi facevo volere molte meno cose.

Lorenzo

Boh. Non capisco perché dovrei pagare di più per comprare dal negozietto dove peraltro il venditore - proprietario mi si appiccica per controllare o per appiopparmi qualcosa. Se l'attività è interessante si vende e rende ancora oggi.. ma diversamente non ha molto senso accanirsi. La gente non ha soldi, quindi andrà (lecitamente) 1-2 volte a settimana al Lidl o Eurospin di turno risparmiando quel 35% in più che avrebbe pagato al negozietto di paese. Purtroppo ci si deve adeguare al ridimensionamento della domanda ed i proprietari dell'immobile comprendere che al giorno d'oggi l'affitto di un area commerciale in paese non è più remunerativa come un tempo.

Claude

NEl mio paesello di 5000 anime il 20% è composto da stranieri ,io non li vedo mai dal panificio droghiere macellaio bar ( quasi certamente , sono persone che hanno magari difficoltà economiche x cui spendono il minimo indispensabile ) pur abitando in centro nelle vecchie case

Claude

Troppe spese , un negozio quando tira su una saracinesca ha già 50/100 euro di spese

Egidio

i sindaci,specialmente quelli di sinistra sono gasati con i centri storici,vorrebbero tutti un sistema città alta nei loro comuni,son capiscano che le persone si muovono solo in auto,continuando con le zone a traffico limitato si fanno solo gli interessi dei centri commerciali danneggiando gli artigiani e i commercianti del paese

Juri Gambarini

Risiedo ad Albino ,in passato i miei avevano attività panificio in via Mazzini.Tuttora sono artigiano ,con un attività in Seriate (automotive).Per quanto concerne l'utilizzo del auto, in pieno centro, non serve a nulla. La gente che risiede nei paesi deve farsi un serio esame di coscienza, se non ci si prende a cuore il centro del proprio paese, facendo anche compere,non si può sperare che le attività stiano in piedi.Avete favorito gli acquisti natalizie on line?benissimo, qualcuno nella propria villa a Miami(?)sorride.Tornare a consumi ragionato,ed a un senso di appartenenza al luogo in cui si (dorme?)vive! È l'unico modo per dare fiato ai tanti centri storici asfissiati da concorrenza se non sleale quanto meno imbattibile (mi riferisco alla consegna sotto casa e talvolta al prezzo).Personalmente, almeno nel periodo delle feste,concentro le mie spese tra dove svolgo attività (Seriate)e dove VIVO (Albino).Sei di Albino se?ti fai un esame di coscienza prima di lamentarti che :"in centro è un mortorio!".Buon anno!@

Marcello

@Maurizio: la fobia per le auto esiste in città, e qui a Bergamo è portata alle estreme conseguenze. In paesi e cittadine, anche se è pedonalizzata la via centrale, si trova parcheggio (di solito gratis) a pochi minuti di strada a piedi (con "pochi" intendo 5 minuti al massimo!). I negozi di vicinato sono penalizzati dai prezzi che fanno e dal confronto perdente in termini di assortimento delle merci vendute. Non c'è partita, e non ci sarà, perché i giovani si muovono e anche i "nuovi anziani" (i boomer) sanno muoversi sul web e acquistare lì.

Giuseppe

Ci vuole normative a tutela del lavoro autonomo, tornare alle licenze ,legiferare in materia di affitti ,contributi per attività ,avanti così ci sarà solo il deserto ,il mercato libero delle licenze è stato creato per aiutare i centri commerciali ,anche loro però ne stanno subendo le conseguenze ,ringraziamo chi 30 anni fa p più liberalizzo il lavoro autonomo ,altro che cercare scuse inutili.

maurizio

Più che l online sono più deleteri tutti i microcentri commerciali che nascono ad ogni incrocio importante, tipo aldi,lidl ecc.. Se si fa il conto delle metrature sono più di un centro commerciale grande e drenano i clienti dai centri.Aggiungiamo poi l'idiozia dei sindaci con la fobia per le auto...pensano che tutti abbiano tempo per passeggiare a piedi.