Editoria in crisi

L'appello dei librai indipendenti bergamaschi: «Servono sostegni alla lettura e alle librerie»

Nel primo trimestre 2024 sono calati ancora sia i ricavi che le copie vendute, sotto accusa alcuni tagli attuati dal Governo

L'appello dei librai indipendenti bergamaschi: «Servono sostegni alla lettura e alle librerie»
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I librai e le libraie indipendenti di Bergamo hanno scelto la cornice della 65^ Fiera dei Librai per esprimere profonda preoccupazione per il futuro del mercato editoriale italiano, palesando gravi difficoltà sia per il mondo della varia (dalla narrativa alle trattazioni) che della scolastica.

Ancora cali nelle vendite

Secondo i dati dell'Associazione italiana editori (Aie), le vendite di libri nell’editoria varia (romanzi e saggi) per il primo trimestre del 2024 hanno registrato un sensibile calo, pari al - 4,1 per cento nei ricavi e - 4,8 per cento a livello di copie, rispetto all'anno precedente. Nel 2023, a livello nazionale, sono stati venduti 111,9 milioni di libri per un totale di un miliardo e 697 milioni di euro di ricavi.

«Le librerie indipendenti di Bergamo confermano questa tendenza, con un calo delle vendite evidente nei primi mesi dell’anno - hanno spiegato i librai bergamaschi -. Un trend sicuramente aggravato, in un quadro di difficoltà generale per i redditi delle famiglie, da alcune scelte del Governo: la sostituzione della 18app con una misura simile legata al reddito Isee, non più universale, sta provocando una significativa riduzione della spesa dei neo maggiorenni».

Il settore in forte difficoltà

Il timore, per i librai indipendenti, è che questo trend negativo possa continuare nel corso dell'anno, con l'entrata in vigore di nuove misure che influenzeranno ulteriormente il mercato. In particolare, verrà meno il bonus biblioteche (trenta milioni di euro da utilizzarsi in gran parte nelle librerie, di cui mediamente 1,2 milioni per le biblioteche della nostra provincia) ed è stato più che dimezzato il tax credit librerie (da diciotto a otto milioni di euro).

«Nel settore scolastico, i costi in crescita per le famiglie e le politiche aggressive di sottocosto non dichiarato della grande distribuzione organizzata stanno mettendo a dura prova le librerie e le cartolibrerie locali - hanno continuato i rappresentanti del settore -. Inoltre, persistono problematiche legate ai ritardi nei rimborsi da parte dei comuni e alle richieste di sconti insostenibili sui testi della scuola primaria».

Attualmente in Bergamasca, secondo dati della Camera di Commercio, operano cinquanta librerie, 137 cartolerie e 17 editori. Il 31 per cento opera da oltre vent’anni, mentre il 37 per cento ha più di dieci anni di attività. Il 2022 è stato l’anno più critico, con tre chiusure fra le librerie e undici cartolerie che hanno abbassato definitivamente la saracinesca.

L'appello alla politica

«Le librerie bergamasche, unendosi alla preoccupazione e alla mobilitazione dei librai di tutto il Paese, rinnovano l’appello ai politici locali affinché si attivino in ogni sede con proposte di provvedimenti che lascino intravvedere una nuova politica per il libro, la lettura e il sostegno alle librerie in pericolo - ha dichiarato Antonio Terzi, Presidente Confesercenti Bergamo e Presidente Sindacato italiano librai -. Un appello che vogliamo lanciare da un contesto positivo come è quello della Fiera dei Librai».

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