La ricerca

Le imprese bergamasche? Nel 2024 non sono andate particolarmente bene, ma hanno resistito

L'analisi dello Studio Rescigno-Carrara su 6.997 aziende: ricavi in contrazione, ma il netto medio è migliorato

Le imprese bergamasche? Nel 2024 non sono andate particolarmente bene, ma hanno resistito

Tabelle dalla ricerca dello Studio Rescigno-Carrara

Le imprese bergamasche non sono andate particolarmente bene nel 2024: a dirlo è un’analisi effettuata dallo Studio di commercialisti Rescigno-Carrara di Bergamo, che ha elaborato i dati provenienti da 6.997 società, segmentandole per dimensioni, fatturato e settore merceologico, in base a quelli maggiormente rappresentativi del nostro territorio.

La ricerca è stata condotta confrontando i bilanci del 2023 con quelli dell’anno scorso, impiegando le cifre pubbliche disponibili nel Registro delle imprese e lavorandoci tramite dei data base professionali. L’obiettivo principale era capire in che misura i fattori esterni (tensioni geopolitiche, inflazione, costi di materie prime ed energia, aumento dei tassi d’interesse) avessero inciso sulle prestazioni delle aziende.

Contrazione nel 2024

«Il 2024 si è distinto per un progressivo rallentamento del ciclo economico, che si è tradotto in una contrazione complessiva dei ricavi pari a -0,9 per cento rispetto al 2023» ha spiegato Marco Rescigno.

«Tale flessione, pur contenuta, risulta diffusa in tutte le classi dimensionali, con un impatto più marcato sulle imprese di maggiori dimensioni, più esposte alla domanda internazionale e alle turbolenze dei mercati esteri. Le difficoltà emerse nel secondo semestre del 2024 sembrano inoltre proseguire nel 2025, come confermato dai recenti dati sull’export italiano verso gli Stati Uniti, in forte calo (-21 per cento ad agosto 2025 rispetto all’anno precedente)».

Migliorata in media la posizione netta

La posizione finanziaria netta è però mediamente migliorata nell’esercizio 2024, con un +15 per cento rispetto all’anno precedente, come illustrato da Paola Carrara: «Questo però in maniera non uniforme tra diversi cluster dimensionali, tra i quali solo le imprese molto grandi presentano un trend negativo (-8,9 per cento), in coerenza con l’andamento negativo dell’indicatore economico Ebitda (-12,8 per cento il trend per le imprese molto grandi rispetto al 2023), che meglio sintetizza la capacità dell’impresa di generare cassa».

La lettura disaggregata per settori merceologici conferma, tuttavia, che l’andamento non è stato uniforme: «Alcuni comparti, tra i quali carta, edilizia, materie plastiche, legno, meccatronica e tessile, hanno registrato un calo dei ricavi e una contrazione dei margini più marcati rispetto alla media del campione – ha proseguito Carrara -. In controtendenza, invece, i settori alimentare e della ristorazione, dove abbiamo osservato fatturato in leggera crescita rispetto al 2023».