Inflazione al +1,7%

Leggero miglioramento a Bergamo: a ottobre per le famiglie rincaro annuo di 448 euro

Il resoconto sul mese scorso dell'Unione nazionale consumatori evidenzia per la nostra città un calo dal 21° al 30° posto nella classifica nazionale

Leggero miglioramento a Bergamo: a ottobre per le famiglie rincaro annuo di 448 euro
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Un leggero miglioramento per Bergamo, che nella classifica delle città più rincarate del mese di ottobre scende dal 21° al 30° posto rispetto a settembre, su di un totale di 79 centri urbani considerati. In ogni caso, non riesce a recuperare la situazione registrata ad agosto, dove invece si trovava cinque gradini più in basso, al 35° posto. A dirlo è il report mensile dell'Unione nazionale consumatori, che si basa sui dati periodici forniti dall'Istat.

Nello specifico, il rincaro annuo per una famiglia media è pari a 448 euro (a settembre, invece, era di 1.318 euro) e l'inflazione è al +1,7 per cento (il mese scorso, invece, si registrava un +5 per cento. Meno cara di noi, quindi al 31° posto, c'è Avellino con un rincaro annuo di 447 euro e un'inflazione del +2,3 per cento, mentre costa di più Olbia-Tempio, con un rincaro di 450 euro e un'inflazione del +2,5 per cento.

Va sottolineato che il dato in questione è registrato, come detto, rispetto a un anno fa. E nell'ottobre 2022 l'inflazione annua (cioè rispetto al 2021) registrò un picco da record in Bergamasca, così come in tutta Italia. Per questo le percentuali di crescita dei prezzi risultano così basse: non tanto perché, effettivamente, i prezzi sono diminuiti - non è successo, se non in maniera veramente minima -, ma perché i prezzi erano talmente aumentati un anno fa che oggi i rincari risultano meno importanti. Ma ci sono comunque stati.

Le città più care

Il primo posto in graduatoria lo recupera Milano, con un'inflazione ancora al +2,5 per cento, ma una spesa aggiuntiva per una famiglia media di 679 euro e, addirittura, di 970 euro per una composta da quattro persone. Medaglia d'argento per Alessandria, che ha la seconda inflazione più alta d'Italia, +2,9 per cento su ottobre 2022 e un incremento di spesa pari a 644 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Bolzano, che con +2,4 per cento, settima città per inflazione, ha una spesa supplementare pari a 638 euro annui per una famiglia tipo.

Appena fuori dal podio Pisa (+2,8 per cento, al 3° posto per inflazione, pari a 631 euro), poi Venezia (+2,6 per cento, 625 euro), al sesto posto Siena (+2,7 per cento, +609 euro), a seguire Varese (+2,3 per cento, 606 euro), Benevento, che con +3,1 per cento registra l'inflazione più alta d'Italia (pari a 603 euro) e Perugia (+2,5 per cento, 574 euro). A chiudere la top ten Aosta (+2,3%, +569 euro).

Sull'altro fronte della classifica, la città più virtuosa d'Italia non è più Potenza, che perde il suo storico primato, ma Trapani, con l'inflazione più bassa d'Italia, +0,2 per cento e dove in media si spendono solo 38 euro in più all'anno. Al secondo posto Pescara, (+0,3 per cento, +61 euro). Medaglia di bronzo Reggio Emilia (+0,3 per cento, +72 euro). Molto bene anche Campobasso (+0,4 per cento, +73 euro), Catania al quinto posto (+0,5 per cento, +99 euro), seguono Parma (+0,5 per cento, +121 euro), Caltanissetta, settima Caserta, poi Ravenna. Chiude la top ten delle migliori Ancona (+0,9 per cento, +179 euro).

Le regioni più costose

In testa alla classifica delle regioni più costose, con un'inflazione annua a +2,3 per cento, la Valle d'Aosta che registra a famiglia un aggravio medio pari a 569 euro su base annua. Segue l'Umbria, dove la crescita dei prezzi del 2,4 per cento implica un'impennata del costo della vita pari a 542 euro, terza la Lombardia, +2 per cento e 520 euro. La regione più risparmiosa non è più la Basilicata, ma il Molise (+0,6 per cento, +110 euro). Medaglia di Bronzo per l'Abruzzo, terza la Sicilia.

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