Maier Cromoplastica, le lettere di licenziamento sarebbero già partite
Così trapela dalle assemblee con i lavoratori e le lavoratrici in corso questa mattina (oggi, 6 ottobre)
Si fa ancora più complessa la vicenda che coinvolge la Maier Cromoplastica di Verdellino, azienda metalmeccanica basca che lo scorso luglio aveva annunciato l'intenzione di chiudere l'attività. Stando a quanto trapela da fonti interne ai sindacati, dalle assemblee con i lavoratori e le lavoratrici in corso questa mattina (oggi, 6 ottobre) pare sia emerso che le lettere di licenziamento siano già partite. Riducendo così a un nulla di fatto l'ultimo tentativo di salvare l'azienda – e i suoi dipendenti – messo in campo da Regione Lombardia per trovare una quadra tra la Maier e un probabile acquirente esterno.
La vicenda della Maier è stato un susseguirsi di eventi, dagli scioperi e presidi che si sono protratti per settimane all'annuncio di liquidazione durante i primi giorni di luglio, fino al confronto di ieri – mercoledì 5 ottobre – tra l'azienda basca e un soggetto esterno interessato all'acquisizione. Tuttavia, il sindacato Fim-Cisl di Bergamo ha sottolineato in un comunicato alcuni aspetti “oscuri” che ruotano attorno alla vicenda, nonché all'acquisto dell'azienda.
«Gli avvocati, fin dall'inizio, ci avevano garantito la piena volontà a venere da parte della proprietà pur di salvaguardare il sito produttivo e l'occupazione – si legge nel comunicato – La realtà è completamente diversa. Un possibile acquirente, un gruppo lombardo, si è fatto avanti e ha chiesto tempo per fare tutte le valutazioni del caso». Regione Lombardia avrebbe quindi proposto di aprire una cassa integrazione per cessazione della durata di qualche mese, nel tentativo di lasciare il tempo necessario per una eventuale cessione.
«La Maier, dal canto suo, ha deciso che o c'era un impegno semi vincolante con vincoli eccessivamente vincolanti oppure non se ne faceva nulla. Questo ha portato il gruppo lombardo interessato a farsi da parte. La sensazione è che la volontà ventilata a parole di voler vendere, nel concreto non c'è o forse non c'è mai stata». Questo avrebbe portato a un mancato accordo della procedura per il licenziamento collettivo.
Così Regione Lombardia è nuovamente scesa in campo nel tentativo di riaprire l'ultimo spiraglio di speranza, portando allo stesso tavolo l'azienda basca e un probabile acquirente, «per trovare una soluzione anche a tempo scaduto». L'incontro sarebbe avvenuto ieri, mercoledì 5 ottobre, mentre nella mattinata di oggi 6 ottobre si sono svolte le assemblee con i novantadue lavoratori e lavoratrici della Maier. Le indiscrezioni emerse circa il licenziamento già avvenuto, però, appaiono ormai come pesante un punto definitivo all'intera vicenda.