Maier Cromoplastica verso la liquidazione: 92 lavoratori a casa
Continua lo sciopero ad oltranza, ma l'azienda ha già nominato tre liquidatori
Il loro futuro era appeso a un filo, e giovedì mattina l’azienda l’ha tagliato. Si va verso la liquidazione dell’azienda alla «Maier Cromoplastica» di Verdellino, e la prospettiva per 92 lavoratori, molte donne, è quella del licenziamento collettivo.. Dopo quasi due settimane di sciopero e di presidio quasi ininterrotto da parte degli operai, davanti allo stabilimento, mercoledì si è tenuta l'assemblea dei soci della grande azienda di via Madrid specializzata in stampaggi plastici e cromature. All'ordine del giorno c'era il futuro di una delle più importanti aziende della Bassa nel suo settore. Solo ieri mattina, giovedì, è però arrivata la doccia gelata. I un’assemblea convocata di prima mattina con i rappresentanti sindacali e i sindacati (Fiom in testa), si è presentato un dirigente spagnolo del gruppo cui fa capo Maier. La dirigenza ha comunicato che l’intenzione è quella di liquidare l’azienda italiana, e che tre liquidatori sono già stati nominati per espletare il lungo iter.
Lo spettro della delocalizzazione
Sebbene formalmente non fosse stata attivata alcuna procedura di esubero, già dal 24 giugno i lavoratori avevano capito che qualcosa di grosso stesse per accadere. Lo spettro era già allora quello della delocalizzazione: un sospetto alimentato dal fatto che proprio in quei giorni cinque stampi - il 23% della capacità produttiva totale - erano stati prelevati ad azienda chiusa e trasferiti in un altro stabilimento estero del gruppo, probabilmente nei Paesi Baschi spagnoli. Da qui la decisione di proclamare uno sciopero e un presidio a oltranza, coordinato dalla Fiom Cgil di Bergamo.
Nel frattempo, della vicenda si è occupato anche il mondo istituzionale, politico e sindacale della provincia. Lunedì si è tenuta una riunione nella sede della Provincia di Bergamo, convocata dal presidente Pasquale Gandolfi con il consigliere provinciale Roberto Amaddeo, la dirigente del Mercato del lavoro Elisabetta Donati, i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil oltre alle RSU e ad alcuni dipendenti dell’azienda, i parlamentari Elena Carnevali e Simona Pergreffi, il consigliere regionale Jacopo Scandella, il sindaco di Verdellino Silvano Zanoli. Grande assente, invece, l’azienda, che ha comunicato che si sarebbe espressa sulla vicenda solo dopo l'assemblea dei soci. Anche i parlamentari bergamaschi del Pd Carnevali, Antonio Misiani e Leyla Ciagà, con il consigliere regionale Jacopo Scandella, hanno presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e al Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
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